GAIA PAPI
Cronaca

"Non solo rapine, impennata di furti in casa"

L’analisi dell’esperto di allarmi Marco Pasquini dopo l’assalto all’azienda orafa. "Molti casi negli ultimi giorni. La gente ha paura"

di Gaia Papi

"Dal 2010 ad oggi, dopo l’ondata di furti che bersagliò il comparto orafo aretino, di passi avanti ne sono stati fatti moltissimi. Sia in termini di impianti, sempre meno attaccabili, sia in termini di cultura della vigilanza. Ma con il colpo alla Diamond Import, l’azienda nel mirino di un commando che ha fatto irruzione nella villa della famiglia del titolare, Valerio Cianchi, si alza il livello". Lo spiega Marco Pasquini, fondatore di Pm allarmi, azienda leader nel territorio per la sicurezza e la video sorveglianza da oltre 30 anni.

In cosa c’è stata un’evoluzione?

"L’impegno delle forze dell’ordine è notevole. E’ stato istituito un ufficio per visionare gli ambienti orafi e accertarsi che siano rispettati i rigorosi requisiti tecnici richiesti a garanzia della sicurezza a 360 gradi" spiega Pasquini. Tra questi c’è l’obbligo che l’azienda che si occupa di impianti di sicurezza sia certificata e che gli impianti stessi vengano sottoposti a manutenzione e certificazione ogni sei mesi, pena il mancato rilascio della licenza".

C’è anche il meccanismo di chiusura delle casseforti con "time lock". Come funziona?

"Si tratta di un orologio che permette di bloccare a tempo i forzieri. Un sistema, prezioso per le aziende che impedisce l’apertura fuori da uno specifico orario. Viene utilizzato anche nelle banche, ragion per cui per fare prelievi ingenti è necessario prendere un appuntamento con l’istituto. Requisito, questo, che viene richiesto sia dalla questura che dall’assicurazione".

Che clima si respira tra gli orafi dopo la rapina?

"Il momento piuttosto tranquillo che stavamo vivendo ci aveva fatto rilassare. Ora, dopo il colpo di fine ottobre alla Top Gold di Castelluccio, ma soprattutto dopo la rapina alla Diamond Import, si alza nuovamente il livello. Per il momento gli orafi aretini sono allertati, non ancora allarmati. Certo, quanto accaduto segna un salto di qualità della criminalità, non ho ricordanza che ad Arezzo banditi siano andati a casa di orafi. E’ molto grave e preoccupante".

E fuori dal settore orafo?

"Qui il clima si sta surriscaldando. Come ogni anno in questo periodo si sta registrando un’impennata di furti nelle abitazioni. Negli ultimi giorni c’è stata una escalation a Quarata, Bagnoro, Castiglion Fibocchi. Lo avvertiamo anche con le chiamate. Siamo passati dal due, tre preventivi al giorno, a dieci. Segno che la preoccupazione tra gli aretini si sta alzando".

Consigli sulla sicurezza?

"Per le abitazioni civili ormai una grossa mano la dà internet, con le app sia video che allarmi. Ma per avere quota 98 è necessario unire un’ottima protezione elettronica a quella meccanica. Quindi ottimi allarmi insieme a infissi di qualità. L’uno senza l’altro garantiscono una sicurezza zoppa".

Per le aziende qual è il livello di protezione?

"Un grosso lavoro lo sta facendo la polizia. Grazie alle verifiche effettuate, mai negli ultimi tempi un impianto in una ditta non ha funzionato. Con le casseforti antirapina i ladri si devono accontentare sempre più spesso di quello che trovano sui banconi di lavorazione. Ma c’è da lavorare sulle procedure".