No all’outlet a cielo aperto. La giunta ora pensa a residenze per studenti

L’annuncio dello stop è arrivato nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Il Partito Democratico apre alla nuova proposta e aspetta aggiornamenti.

di Francesco Tozzi

MONTEVARCHI

Si ferma ai box il progetto di outlet a cielo aperto in centro storico che nel 2021 rappresentò uno dei punti qualificanti del programma elettorale del centrodestra. Lo ha annunciato Silvia Chiassai Martini durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, rispondendo ad un’interrogazione presentata dal consigliere comunale del Pd Samuele Cuzzoni. Alla base della decisione il calo del commercio al dettaglio. "L’amministrazione comunale ha lavorato alacremente prima del Covid al progetto dell’outlet a cielo aperto – ha spiegato la prima cittadina – attraverso un’analisi dettagliata della condizione economica di Montevarchi, il possibile bacino di fruitori del Valdarno, la centralità del collegamenti, avevano portato all’interesse di una società specializzata nell’apertura dei centri commerciali. Purtroppo i due anni di Covid e la mancata ripartenza del commercio hanno ad ora fermato la progettualità. Il motivo è una crisi generalizzata, confermata anche dai dati diffusi a livello nazionale secondo i quali negli ultimi dieci anni ben 111mila negozi al dettaglio hanno chiuso i battenti e che le cessazioni di attività post Covid hanno raggiunto quota 31mila". La causa principiale, ha sottolineato il sindaco di Montevarchi, è lo sviluppo dell’acquisto online a cui si sono adeguate anche le grandi firme, che in rete vendono per l’80%.

La giunta ha quindi analizzato altri scenari economici dei centri storici come ristorazione e ospitalità. Chi ha ristrutturato palazzine per b&b e hotel ha infatti registrato regolarmente il tutto esaurito. "Abbiamo consultato tutte le agenzie immobiliari - ha aggiunto - per avere informazioni su appartamenti e palazzi del centro idonei per la progettualità di realizzare anche residenze per studenti, visto che i costi nelle città universitarie, come Firenze, sono diventati insostenibili. Alcuni privati stanno valutando di investire in abitazioni per gli studenti, che potrebbero trovare alloggio nella nostra città. Abbiamo contattato anche imprenditori interessati ad aprire attività nel settore della ristorazione e simili, oltre al costante lavoro per trovare un futuro alla ormai ex Farmacia Galeffi". Sulle residenze per studenti il PD ha lasciato una porta aperta, in attesa di avere aggiornamenti in merito. Il sindaco ha poi ricordato le misure adottate negli ultimi anni per agevolare l’insediamento dei privati all’interno della mandorla, come l’esenzione dell’Imu per tre anni per chi acquista un immobile, la riduzione dell’80% della Tari per i primi tre anni, del 90% degli oneri di urbanizzazione in caso di ristrutturazione dell’immobile, del 90% della Cosap senza limiti temporali, fino all’abolizione della tassa sull’ombra sull’installazione di tende. Ma resta un problema: i proprietari dei fondi chiedono affitti troppo elevati. Chiassai ha quindi avvertito che se vogliono far ripartire il centro "devono fare proposte economiche realistiche, altrimenti gli sforzi dell’amministrazione e l’interesse di imprenditori e commercianti saranno inutili".