ALBERTO PIERINI
Cronaca

"Niente vaccino, aspetto il prossimo" La preside si rifiuta e viene sospesa

Riccarda Garra lo annuncia con un video alle famiglie. "Non mi fido di quelli ora in distribuzione". Il primo esposto dalla Cgil. "C’era un altro caso ancora al lavoro: ora ci risulta sia a casa anche lei"

di Alberto Pierini

Avrebbe dovuto essere lei a sospendere e poi sostituire chi non si vaccinava nella sua scuola. Ma era nella loro stessa situazione o forse con le stesse paure. E a fermarla sono stati gli uffici scolastici. "Per una serie di esami clinici che sto facendo, non mi fido di questi vaccini, non è un mistero: preferisco per ora fermarmi qui". Riccarda Garra lo annuncia con un video alle famiglie e al personale. Si punta l’obiettivo addosso, come in tante altre comunicazioni in precedenza, e lo spiega senza esitazioni.

"Vi avevo promesso che sareste stati i primi a saperlo": e in effetti quella promessa la mantiene. Ci mette la faccia, anche se confessa di non vedere l’ora di tornare. "Sono in attesa dei prossimi vaccini, quelli che metteranno in somministrazione in questo trimestre. Secondo i medici che mi seguono dovrebbero darmi conseguenze meno importanti". Il linguaggio sembra tradire che tanto convinta non sia neanche dei prossimi ma che a questo punto cederà alla richiesta. Lì, dall’istituto comprensivo Mochi, in quella Levane divisa tra Montevarchi e Bucine: ma con istituti che arrivano a Ponticino e quindi nel territorio di Laterina.

Il caso stava covando da giorni. E a rompere gli indugi era stata la Cgil, per iniziativa del segretario scuola Maurizio Tacconi. "Ci risultava fosse presente a scuola una dipendente che avrebbe dovuto essere già sospesa": un problema di notifica, quella dei 5 giorni nei quali hai il tempo di esibire almeno la prenotazione della prima dose.

"Ora ci risulta che anche lei non sia più a scuola" ci informa Tacconi. "E’ un problema di rispetto delle regole e della salute pubblica" chiude Tacconi. Ma la preside aveva chiesto dei permessi, per motivi personali e familiari: non le erano stati concessi e così si era ritrovata faccia a faccia con l’obbligo vaccinale, scattato a metà dicembre. Da quel momento sapeva anche lei quale sarebbe stato l’epilogo. E non lo nasconde. "L’amministrazione ha proceduto con correttezza, niente da eccepire, conosco le regole". Ma prova a gettare il cuore al di là dell’ostacolo, come a settembre, quando felice aveva inaugurato la nuova sede. "E’ solo un incidente di percorso – spiega alle famiglie – fino a che non regolarizzo la mia posizione. E spero di farlo presto, ho voglia di riprendere il mio lavoro".

Una querelle l’aveva avuta un anno fa con la sindaca di Pergine Simona Neri, che avrebbe voluto un saluto di fine anno con i bambini allo stadio. La preside si era rifiutata. Decisa come ora dice no alla vaccinazione, disposta perfino a sospendere il suo lavoro. "La sospensione mi spiace ma conferma la mia coerenza: continuo a pensare con la mia testa, magari anche sbagliando, voglio arrivare consapevole alle mie scelte". Per ora di quell’ago non vuole sentir parlare. Domani chissà. "Mi auguro di riprendere presto". Lo sa qual è il prezzo per farlo. Aspetta solo la voglia di pagarlo.