ALBERTO PIERINI
Cronaca

Musica, entro l’anno il superpalazzo Così il regno Negrita e Woodworm

Auditorium, sale di registrazione, scuole: ma anche ristoranti, locali, foresteria e spazi aperti al quartiere

Musica, entro l’anno il superpalazzo Così il regno Negrita e Woodworm

di Alberto Pierini

Un rudere pronto a trasformarsi in uno scrigno. Lo scrigno della musica, un polmone di eventi che si candida a diventare un punto di riferimento per tutta Italia. Un incrocio di concerti, sale di registrazione, prove, spettacolo all’aperto: ma anche un punto di riferimento quotidiano per un quartiere, Pescaiola, che da anni sogna di trasformarsi in farfalla. O almeno di recuperare ambienti utili a rilanciarne la vita.

Oggi si chiama ex Mercato Ortofrutticolo, domani si chiamerà Orto Creativo: già il nome fa la differenza. Ma oltre il nome tutto. In testa le date. Come conferma sotto l’assessore ai lavori pubblici Alessandro Casi i tempi sono ormai stretti. Perché la ditta c’è, quindi l’appalto è completato, e almeno il primo lotto dovrebbe essere consegnato entro dicembre.

A chi? Alla cordata che si è inventata questa idea, dai nomi quanto mai familiari: i Negrita in testa, partiti da Arezzo a miracol mostrare e pronti a tornare ad Arezzo per scommetterci forte. Il mondo Woodworm, guidato da Marco Gallorini e Andrea Marmorini, ma tra le cui pieghe si nasconde un’esperienza che guida artisti di tutta Italia, tra l’altro fino a Sanremo. Paco Mengozzi, l’uomo del Mengo, con la Coworking. E poi tanti protagonisti, da Paolo Alberta a Giusy Nibbi, da Leonardo Bondi a Guglielmo Ridolfo Maria Gagliano.

"Stiamo aspettando da nove anni – spiega Gallorini – ma ne è valsa la pena: e del resto il Covid ci ha messo del suo. Ma è un progetto al quale crediamo fino in fondo". E ci scommette, con lo stesso entusiasmo dei giorni del Festival.

Un intervento tra l’altro lievitato nel tempo, anche nella spesa. Supera ormai i quattro milioni di euro, in parte coperti dal Pnrr e che si sono estesi alla sicurezza sismica dell’edificio. Un edificio familiare dalle parti di Pescaiola e non solo, la torre dell’ex mercato ortofrutticolo. Come cambierà? Sarà rovesciato come un calzino.

All’ingresso un ristorante e un bar, potenzialmente aperti tutti i giorni e con uno chef di grido che potrebbe entrare in partita per rilanciarne anche la parte gastronomica. Poi due ali simmetriche, sviluppo dell’edificio attuale e le prime ad essere completate. Ospiteranno tutta la Woodworm, diventandone la sede operativa. Ospiteranno i Negrita, con uno spazio tutto loro di registrazione, potenziale fucina dei loro futuri pezzi.

Poi una serie di spazi di produzione, salette di regia, sale per incontri e mostre: con la disponibilità di Spazio Seme a occupare alcuni spazi. Una zona per coworking, aperta ai liberi professionisti sul mercato. E una serie di aule per il progetto che Gallorini si coccola di più. "Una sorta di università della musica, spazi di formazione non solo sugli strumenti ma anche per i mille mestieri intorno ai concerti: dai manager ai produttori agli organizzatori". E i concerti? Saranno il cuore dell’intervento aggiuntivo, la palazzina da disegnare nel vasto cortile interno. Un auditorium da mille posti, con possibilità di ampliamento all’esterno.

"Potrebbe ospitare le prime date dei tour, è esattamente quello che il mondo della musica cerca". I big qui per i concerti "zero"? E’ uno dei tanti ingredienti dell’operazione. Poi parcheggi al posto delle celle frigorifere: e i famosi spazi da destinare al quartiere. "Vorrei che chiunque viva qui abbia motivo e modo di venire spesso da noi. Perché qui troverà quello che cerca". Magari non tutto ma la carica del rock, si sa, colora il mondo.