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Cronaca

Musei: l’impennata dopo il Covid Risalita di Piero, solo l’oro vola basso

Nei primi tre mesi 23mila biglietti negli statali, la media è di 300 al giorno senza il Medioevale. Marzo decisivo. La guida comunale rafforza la ripresa partita nel 2022. Bene Casa Vasari ma c’è il sorpasso dell’Archeologico.

Musei: l’impennata dopo il Covid  Risalita di Piero, solo l’oro vola basso
Musei: l’impennata dopo il Covid Risalita di Piero, solo l’oro vola basso

di Alberto Pierini

AREZZO

Non è un treno che corre come la città di Natale o certi eventi rigorosamente mangia e bevi: ma non è neanche una locomotiva a metà giri. Anche il mondo dei musei si sbarazza dalle ruggini del Covid e comincia a corricchiare. Nei primi tre mesi dell’anno gli ingressi ai museo statali sono stati 22.915, ad una media di oltre 300 al giorno. Un dato al quale manca almeno un petalo: il museo medievale, l’accesso resta gratuito e quindi per ora sfugge ai radar. Era il primo trimestre della gestione diretta al Comune, frutto della svolta concordata con il polo museale della Toscana.

Un accordo definito dalle due parti proprio per contribuire insieme ad una ripresa forte del settore: e i risultati sembrano arrivare. Non solo, sia chiaro, legati agli ultimi 90 giorni: perché la ripresa era partita e forte fin dal 2022, dopo la crescita significativa del 2021. Ma sia quest’ultimo anno che tanto più il 2020 avevano corso con l’handicap: circa 270 giorni di apertura nel primo caso e poco più di 180 nel secondo. E se ti tolgono la benzina dal serbatoio è chiaro che non puoi correre.

Però i segnali di un trend positivo ci sono tutti. Fermiamoci per ora ai numeri certi. Gli ingressi in Cappella Bacci, sotto i colori di Piero, sono stati in tre mesi 16.463: il balzo si è registrato a marzo, usciti dal semi-letargo dei primi due mesi dell’anno, con un balzo da una media mensile di 4000 ad una superiore ai settemila. Casa Vasari ha sfiorato i tremila ingressi, il Medievale si è arrampicato fino a 3464. Ai dati 2021, pur ancora freschi di chiusure, un sorpasso dell’Anfiteatro e dei reperti romani sulla dimora del grande artista.

Il confronto con il 2021, l’ultimo ufficiale pubblicato dal ministero, è chiaro: eravamo ancora su base annuale intorno ai 34 mila ingressi nei tre musei. Ma in attesa del dato certo del 2022 proviamo a fare una piccola simulazione. Buona parte delle gallerie italiane hanno segnato nei dodici mesi ormai alle spalle un aumento rispetto all’anno prima del 125-130%, anche se ovviamente non uguale per tutti. Applicando quella cifra anche su Arezzo. saremmo a quote sui tre mesi di ventimila presenze contro le oltre ventiduemila registrate da gennaio a marzo.

Simulazioni, è chiaro. Anche perché non tutti i mesi sono uguali. Ma da questo punto di vista è un ulteriore elemento in positivo: i primi tre mesi dell’anno di sicuro non sono il picco più importante, quindi il segnale potrebbe essere decisamente promettente in vista dei ponti di primavera, della stagione estiva e dell’incrocio con la Città di Natale. Tutti gli indicatori, simulazioni a parte, parlano di un aumento di presenze. Sul quale incidono il buon lavoro del polo museale per risollevare le visite dopo il Covid, tra l’altro anche ritornando ai giorni di apertura del pre-pandemia, e insieme l’abbrivio dato dalla Fondazione Intour in accordo con Firenze.

E i musei civici? Il quadro è parzialmente diverso: gli accessi sono 6318, spalmati su Fortezza, Oro d’autore, Fraternita e museo della Giostra. Tremila solo in Fortezza ed è un numero sul quale pesa la chiusura della rocca per circa un mese dopo gli eventi natalizi. In 718 si sono avventurati nel museo della Giostra, tra tutte la proposta più di nicchia e più recente. Restano 2582 biglietti tra Fraternita e Museo dell’oro. Ma se consideriamo che perfino nel 2021 gli accessi nel solo Palazzo di Fraternita erano stati quasi 2400 è chiaro che la galleria a 18 carati non vuole saperne di decollare.

Non era bastata la prima inaugurazione di qualche anno fa, non sta bastando la seconda una volta rafforzata la collezione e rinnovati gli spazi interni. Una scommessa per ora tutta in rosso e che la Fondazione proverà a invertire con la promozione, comunque ai primi passi su tutto il fronte visto il recente passaggio di mano. Per i miracoli si stanno organizzando.