REDAZIONE AREZZO

Muore schiacciato dai vetri blindati Era quasi alla fine del suo contratto

La procura apre un’inchiesta e dispone l’autopsia dopo il decesso dell’operaio 65enne di Sansepolcro. Anche ieri sono continuati i sopralluoghi dell’Asl in azienda per ricostruire perchè le lastre siano cadute

SAN GIUSTINO

Sul tavolo della Procura di Perugia c’è già un fascicolo per omicidio colposo: anche per questo nell’azienda di San Giustino ieri mattina sono continuati i sopralluoghi dei tecnici della Sicurezza sul lavoro della Usl 1, incaricati di ricostruire la dinamica del tragico incidente sul lavoro che si è verificato lunedì all’interno degli stabilimenti della Lasi Glass, azienda che lavora il vetro, nella zona industriale di San Giustino, e soprattutto di capire perché quelle lastre di vetro pesantissime siano potute cadere addosso a un operaio, quando normalmente devono essere imbracate con le catene. Qui è morto a 65 anni Enzo Boriosi, originario di Pieve Santo Stefano, residente a Sansepolcro, rimasto schiacciato tra due pesanti lastre blindate. Inutile il tentativo di rianimazione praticato per un’ora dagli operatori del 118. Altre verità sulla vicenda verranno scritte dall’autopsia che è stata disposta nell’ambito delle indagini: per questo la salma è a disposizione delle autorità all’obitorio di Perugia dov’è stata trasferita subito dopo il fatto. Ma saranno anche i colleghi a spiegare dove si trovava Enzo, un contratto in scadenza a luglio.

Cgil, Cisl e Uil dell’Altotevere parlano di una "mattanza: è assurdo perdere la vita in fabbrica a 65 anni", si legge in una nota diramata nel tardo pomeriggio di ieri. Cordoglio in Valtiberina dove Boriosi era molto conosciuto per aver guidato associazioni legate al ciclismo e organizzato, nel tempo, manifestazioni tra Città di Castello e Sansepolcro. Il Velo Club di Sansepolcro piange il suo presidente: "Era l’anima, il corpo e le gambe della nostra associazione. E’ stato colui che ci ha trasmesso la passione per il ciclismo. Ci mancheranno il suo entusiasmo e la sua passione".

Tanti messaggi di cordoglio e affetto giunti in queste ore per la moglie Rita e per i figli Lucia e Marco. "Le morti sul lavoro sono tutte inaccettabili, quella di un uomo di 65 anni che finisce schiacciato da lastre di vetro lo è ancora di più", aggiungono i sindacati nel gridare "rabbia e indignazione per un’altra vita spezzata, per l’assurdità di finire uccisi nello svolgimento del proprio lavoro, un lavoro pesante ad un’età decisamente inadatta". Così in una nota Fabrizio Fratini, Antonello Paccavia e Sandro Belletti per Cgil, Cisl e Uil Alto Tevere commentano il tragico incidente di San Giustino. Infine l’appello dai sindacati che chiedono di "ripristinare congrue risorse umane e strumentali nel sistema di prevenzione pubblica, e di rimettere al centro la dignità e la sicurezza del lavoro".

Tanti i ricordi legati a Enzo. "Un uomo molto dinamico, appassionato della bicicletta e promotore di tante iniziative assieme a Enrico Polcri – dice Claudio Cherubini, che con Boriosi era alla Ciclistica – ma con un occhio di riguardo anche per i soci. Amava gestire ogni cosa dando a essa il giusto rilievo e dimostrando indubbie capacità organizzative. Anche sul piano agonistico si era fatto valere: ricordo l’anno in cui partecipò a un campionato amatoriale nazionale, riportando a casa uno scudetto di cui andava fiero".

Particolare la dichiarazione di un amico personale, l’orafo Paolo Mercati: "Per tantissimi anni Enzo ha ricoperto un incarico di prim’ordine nello stabilimento che la Savas di Sansepolcro (all’interno della quale ha trascorso la carriera professionale) aveva ad Altopascio, in provincia di Lucca, eppure quando tornava nei fine settimana riusciva sempre a trovare il tempo per venirmi a fare visita assieme agli altri del gruppo. Era un generoso in tutto quello che faceva: l’associazionismo di Sansepolcro ha perso una grande figura e una grande risorsa".

Cristina Crisci

Claudio Roselli