LUCA AMODIO
Cronaca

Morì al San Donato. Il caso di Ylenia finisce in Regione: "Cosa ha fatto l’Asl?"

Cavallini aveva 28 anni e al Pronto soccorso fu ricoverata in codice verde prima dell’agonia di un giorno e mezzo: l’inchiesta è stata archiviata. Ora Torselli (Fdi) si rivolge a Giani: "Livelli di assistenza garantiti?".

Morì al San Donato. Il caso di Ylenia finisce in Regione: "Cosa ha fatto l’Asl?"

Un’interrogazione al presidente della Regione Toscana sul caso di Ylenia Cavallini, la donna di Arezzo morta a 28 anni dopo un giorno e mezzo di agonia al pronto soccorso dell’ospedale San Donato per un megacolon tossico il giorno di Santo Stefano 2021. A presentarla è il consigliere di Fratelli d’Italia Francesco Torselli che ha chiesto al presidente Giani di spiegare se una così lunga attesa nelle cure sia compatibile con i livelli essenziali di assistenza che il servizio sanitario nazionale è tenuto a garantire.

Ma non solo: la missiva si interroga anche sul comportamento della Asl Sud Est: l’azienda ha esercitato i propri poteri ispettivi a seguito dei gravi fatti illustrati? E se sì, quali sono gli esiti? È quanto si legge sul documento che porta la vicenda aretina anche a Firenze dopo che settimana scorsa l’onorevole Letizia Giorgianni, deputata del partito della Meloni, aveva depositato un’interrogazione al Ministro della Salute Orazio Schillaci. Ricordiamo che la vicenda era anche arrivata in tribunale: nel maggio 2022, dopo la denuncia contro ignoti presentata dalla madre, assistita dal legale Luca Bufalini, per responsabilità colposa per morte in ambito sanitario la Procura di Arezzo aveva aperto un fascicolo.

Per l’inchiesta erano stati sentiti sia il medico di base di Ylenia che la madre, Cristina Fioretti: "Ma nessuno del Pronto soccorso - denuncia la signora - le indagini sono state vergognose". Il medico legale incaricato il febbraio del 2023 aveva depositato la sua perizia in tribunale: nel documento si leggeva che nonostante i ritardi non sarebbe stato riscontrato nessun nesso causale con la morte. Così settimana scorsa è arrivata la richiesta di archiviazione da parte della Pm incaricata, Francesca Eva.

La decisione aveva scatenato la rabbia della madre che in un video postato sulla pagina social "Giustizia per Ylenia", creata ad hoc per accendere i riflettori sulla vicenda, aveva espresso l’intenzione di opporsi eventualmente alla richiesta di opposizione. Tanti i commenti di vicinanza alla madre da parte degli utenti del web. Tornando all’interrogazione presentata in Consiglio regionale, il consigliere Torselli aveva posto il fuoco dell’attenzione su due aspetti. Il primo è che la madre - si legge - aveva riferito più volte la mancanza di trasparenza e di comunicazione da parte del personale sanitario durante la permanenza della figlia al Pronto soccorso. E poi c’è la questione della perizia su cui anche la madre si era interrogata: perché, si era chiesta, la richiesta di archiviazione è arrivata solo un anno dopo la perizia che praticamente conclude le indagini? Oltretutto, scrive il firmatario dell’interrogazione, "la perizia ha riconosciuto i ritardi nelle cure ma ha concluso che questi non siano stati determinanti per la morte di Ylenia Cavallini, alimentando ulteriormente la frustrazione della famiglia".