Montana si pente ed esce di carcere Ottiene i domiciliari in una comunità

Walid Rakia potrà anche chiedere il rito abbreviato e quindi puntare ad un discreto sconto di pena. Ha cominciato a mettere a fuoco cosa ha fatto nei giorni del terrore e iniziato un percorso di recupero .

Montana si pente ed esce di carcere  Ottiene i domiciliari in una comunità

Montana si pente ed esce di carcere Ottiene i domiciliari in una comunità

di Gaia Papi

Walid Rakia, meglio noto come Montana, trascorrerà i giorni in attesa della conclusione del processo ai domiciliari in una comunità terapeutica a Garbagnate Milanese. Esce, quindi, dal carcere di Cremona, e già da oggi, verrà trasferito. Rakia, secondo gli inquirenti a capo della baby gang che si faceva chiamare Montana con chiaro riferimento al personaggio del film Scarface, che per due anni ha terrorizzato gli adolescenti aretini, era finito in carcere nella città lombarda dopo essere stato allontanato da Arezzo e aver trascorso qualche settimana ai domiciliari dalla mamma. Ma poi per non aver rispettato gli obblighi di legge era scattato l’arresto e lo spostamento in carcere.

In questi giorni, ad avanzare l’istanza del trasferimento in una comunità, era stata la legale di fiducia, Francesca Arcangioli, richiesta che ha trovato d’accordo la pm Julia Maggiore. Infine la decisione, ieri, del collegio giudicante presieduto da Elena Pisto. Il ventenne ha preso coscienza della gravità delle sue azioni ed è pronto a intraprendere un cammino diverso. Il percorso, iniziato nel carcereo da oltre un anno, stando ai responsabili della struttura, avrebbe iniziato a dare risultati. Da qui la decisione di una misura meno afflittiva. Ieri il procedimento è stato poi sospeso per la modifica di uno dei capi di imputazione richiesta dalla pm Maggiore. Una remissione in termini, che gli darà la possibilità di chiedere il rito abbreviato, con sconto della pena di un terzo in caso di condanna.

Quali le accuse a suo carico? Secondo gli inquirenti Montana era alla guida del gruppo di giovani accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, rapina, lesioni, spaccio. Il procedimento riprenderà il 2 maggio, intanto Rakia da oggi non sarà più in carcere ma ai domiciliari nella comunità terapeutica nel milanese.