Minacce di morte dagli spalti, tifoso scoperto

Dirigente della Rondinella lamenta dai social gravi offese. il Foiano si scusa. "Era uno solo". Allontanato a fine gara, segnalato alle autorità

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di Matteo Marzotti

"Era una partita di calcio, non la guerra". Le parole sono quelle di Ilaria Tesei, dirigente della Rondinella Marzocco, una delle formazioni con più storia nel panorama del calcio dilettantistico, tanto da essere stata tra gli anni ’80 e ’90 la seconda formazione del capoluogo toscano, arrivando in C1 e facendo crescere tra le sue fila calciatori del calibro di Pino Pellicano, Sebastiano Rossi, Andrea Barzagli e Francesco Tavano, giusto per citarne alcuni. Oggi la Rondinella si trova in Eccellenza, nel massimo torneo regionale per i dilettanti, e nell’ultimo turno era di scena a Foiano. Una partita con in palio punti importanti.

I padroni di casa alla vigilia erano infatti troppo vicini alla zona rosa della graduatoria, mentre gli ospiti cercavano i tre punti per poter riavvicinare le posizioni playoff. Ne è venuta fuori una partita vivace, agguerrita, ma tutto nel rispetto delle regole del gioco del calcio sul rettangolo verde, con il Foiano che passa sfrutta una maggiore precisione in zona gol e dagli undici metri per battere i fiorentini. Ma il giorno dopo l’attenzione più che su episodi da moviola si sposta sui social delle due compagini perché viene alla luce un episodio che ha avuto per protagonisti dirigenti e tifosi. Nel corso dei 90’ infatti un sostenitore del Foiano ha rivolto frasi offensive o minacce alla dirigenza e sostenitori della Rondinella. Addirittura minac ce di morte.

"Siamo stati ripetutamente e pesantemente offesi, siamo stati cacciati e siamo stati ripetutamente e pesantemente minacciati – ha scritto sul proprio account Facebook – ringrazio il presidente della Nuova Foiano per aver preso le nostre difese, per aver scongiurato il peggio ed essersi scusato per come siamo stati trattati: era una partita, non la guerra". Parole a cui hanno fatto eco quelle del Foiano che si è dissociato senza mezzi termini, a partire dal proprio presidente Claudio Mangani, ma soprattutto con la società amaranto che ha allontanato il proprio tifoso dall’impianto segnalandolo alle forze dell’ordine.

Una condanna netta e ferma per "l’inaccettabile comportamento di un tifoso locale protagonista di offese nei confronti di alcuni tifosi avversari, in occasione della partita di ieri, tra Foiano e Rondinella, che è stato allontanato a fine gara dallo stadio e di cui abbiamo informato le autorità competenti dell’accaduto" si legge in una nota diramata dal club. "Episodi come questi – prosegue il Foiano – non fanno parte della concezione di sport che tutti noi abbiamo, legati a valori che quotidianamente il club amaranto trasmette, con impegno e determinazione, lottando in favore di un tifo sano e del fairplay. Porgiamo ai tifosi della Rondinella le scuse più sentite".