Alberto Pierini
Cronaca

"Mia nonna sta male". "Sono in servizio": beccati col cellulare al volante, tutte le scuse

I "falchi" della polizia locale scoprono in borghese e in moto chi viaggi telefono alla mano. Un quadro delle reazioni. Il comandante Cecchini: "E' l'unico modo di ridurre il fenomeno"

COMANDANTE CINO AUGUSTO CECCHINI

Arezzo, 24 aprile 2019 - «Ha ragione ma mia nonna sta male»: è un filo conduttore infinito nelle multe legate al cellulare. Stanno malissimo le nonne di chi guida parlando al telefono. O almeno è la scusa più gettonata tra quanti si vedono oscillare davanti la paletta della polizia locale. «Non protestano, non ricorrono, fanno un ghigno amaro: ma si inventano attenuanti di tutti i tipi» conferma il comandante Cino Augusto Cecchini.

Uno ha superato se stesso: «Sto male, devo correre in ospedale». Problema risolto? No, naturalmente. «Perfetto, la scortiamo noi» è stata la risposta, a bruciare qualunque tentativo di sgamare. Del resto l’abitudine è diffusissima e forse ciascuno di noi ne sa qualcosa. Ormai i telefonini ricuciono tutti gli angoli della giornata e di sicuro non fanno eccezione quelli passati alla guida.

E così la rete gettata torna quasi sempre gonfia. In un paio di uscite «di assaggio», una la mattina e una il pomeriggio, le multe sanzionate sono state una cinquantina. Tanta roba: verificavamo ad esempio a Milano punte di cento alla settimana, dilettanti rispetto al «vizietto» aretino. E il cellulare è solo una delle libertà che gli automobilisti si concedono quando guidano.

La casistica è infinita: si va dalla ricerca disperata di un cd da mettere nello stereo fino al virtuosismo di chi riesce perfino a leggere il giornale al volante. Anzi, se qualcuno ci sta leggendo mentre guida farà bene a mollare tutto e aspettare un momento migliore. Perché le operazioni di controllo stanno diventando intensissime. Chi viene brascato dai due «falchi» in azione sulle moto della polizia locale? Tutti, è chiaro. Ma la stragrande maggioranza per ora sono donne.

Sul filo di una comunicazione ininterrotta e che probabilmente serve perfino a ricucire i vari angoli della vita di chi passa dal lavoro alla famiglia alla casa. Ma al volante no. E per placcare questo malvezzo per una volta anche la polizia locale non bada a spese. Perché i mezzi a disposizione dei «falchi» sono concorrenziali, cosa che non sempre succede con le auto di servizio: Honda di grossa cilindrata, nel traffico aretino una freccia. 

Certo da qualche mese a questa parte i controlli della polizia locale hanno preso un’accelerazione a livello di Honda. Basti pensare al capture, la telecamera sul tettino della macchina che passa, rileva le auto in divieto di sosta e spedisce lemme lemme le multe a casa. Un «drago» tenuto al guinzaglio ma che comunque ogni mese colpisce almeno con duecento sanzioni: e potrebbero essere anche molte di più.

E intanto è iniziata la sperimentazione del super controllo alla Ztl. I controlli in uscita dagli otto varchi nuovi di zecca appena inaugurati. Per ora è una fase di studio, chi la fa grossa viene avvertito a casa dell’errore. Ma da giugno in poi al posto della tiratina d’orecchi arriverà una sanzione di tutto punto con un bollettino di pagamento. Roba da far sentire male davvero anche la nonna.