LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Mercatissimo, sabato da un milione di euro. Verso il gran finale a oltre 300 mila presenze

Una edizione tra le più affollate di sempre: le code iniziano di mattina e stringono i banchi più richiesti. Il centro cambia faccia. Ma il commercio tradizionale si difende: via alle doppie aperture sul percorso, sconti straordinari fuori. Parlano gli operatori. .

Mercatissimo, sabato da un milione di euro. Verso il gran finale a oltre 300 mila presenze
Mercatissimo, sabato da un milione di euro. Verso il gran finale a oltre 300 mila presenze

"Mi prendete quello?". Ai primi banchi del Mercatissimo il bambino biondo per la mano a babbo e mamma tira per la mano tutti e due. Vuole quel dolce, così irresistibile. È solo l’inizio di un viaggio nel luna park del gusto. Il Mercato Internazionale cala l’asso: era partito a gonfie vele ma con tutta la prudenza dei primi giri, tra il portafogli che stentava a uscire dalla tasca e la piccola diffidenza di chi davanti ai prezzi tirava i remi in barca. Nella seconda giornata, invece, molla gli ormeggi, dimentica ogni remora e si getta nella mischia.

È un sabato da 120 mila persone, numero e targa già stampati fino dalla mattina: lo confermano le foto - intorno a mezzogiorno - con oltre 40 persone in coda davanti alla paella o alla carne argentina. Una giornata di quelle che si portano ai massimi livelli dei periodi pre-pandemia.

Un fiume di gente, che a tratti diventa invalicabile. Come nel tratto dai Bastioni all’Eden che diventa un muro: c’è chi si butta dentro e chi lo aggira, per evitare il bagno nella folla.

"Venerdì è andata bene ma senza esagerare: oggi stiamo volando". Uno degli espositori sardi sul percorso in linea con il carattere della sua terra non ha mezze misure. "È già un anno nettamente superiore al 2022, un’edizione di rodaggio dopo il Covid". Il rodaggio è finito e il Mercatissimo riprende il suo ritmo.

"Oggi sì che si ragiona", chiosa un operatore marchigiano, gonfiando i cartocci di olive ascolane a un ritmo da catena di montaggio. Un sorriso cordiale a chi paga e uno altrettanto cordiale a chi si affaccia, nella speranza che si fermi a fare acquisti.

Le code davanti alla paella, agli stinchi, alla carne argentina, alla rivelazione delle pietanze francesi parlano da sole. E raccontano di una partenza frenata sui consumi che al secondo giorno ingrana la quinta.

I dati, secondo le stime di Confcommercio, confermano ritmi incalzanti degli arrivi, rendono quasi matematico il sorpasso oggi delle trecentomila presenze. Ma alzano la posta, perchè se il venerdì era andato sotto i soliti ritmi di incassi, se il 2022 si era fermato su un volume di affari intorno ai 2 milioni e 700 mila euro, il sabato tiene il banco. È un sabato da un milione di incasso, anche se il recinto è quello delle stime.

Anche perché c’è chi cammina e c’è chi corre: i banchi della gastronomia scodellano scontrini a raffica, quelli dell’artigianato ammiccano agli appassionati. Anche se nessuno si annoia, anche se Arezzo si conferma la tappa migliore del circuito dei banchi internazionali.

Il giorno della svolta parte alle 10 e non fa pause: sotto il sole estivo la colazione si mescola con il pranzo e il pranzo con la cena. In piazza San Jacopo i banchi della Coldiretti completano la festa, anche se vedono la folla vera solo sullo sfondo dei Bastioni.

Il commercio tradizionale suona le sue campane. Sul percorso chi ha la fortuna di essere al posto giusto al momento giusto si unisce. Come "La Vigna" che apre sulla veranda il doppio fronte, di qua i pranzi e di là i funghi, freschi e fritti. O come Montemercole, che apparecchia sulla strada dei sapori del mondo giocando la qualità dei prodotti aretini. Ma anche fuori dal percorso c’è chi si ingegna. Un esempio: Albatros sceglie una fascia di sconto dedicata al mercato internazionale. La folla sale, i parcheggi reggono, la festa aspetta solo il gran finale.