LAURA LUCENTE
Cronaca

Meoni sceglie il silenzio. Niente rimpasto di giunta

Gli alleati avevano posto delle condizioni per appoggiare la sua candidatura. Non è stato trovato un punto d’incontro e ora resta difficile un suo bis .

Meoni sceglie il silenzio. Niente rimpasto di giunta

Meoni sceglie il silenzio. Niente rimpasto di giunta

Luciano Meoni tira diritto e non risponde all’ultimatum imposto dai partiti che compongono la sua maggioranza e che avevano chiesto precise condizioni per una ricandidatura compatta sul suo nome. Il termine ultimo, che i referenti regionali dei partiti avevano chiesto al primo cittadino cortonese era in realtà già scaduto sabato, poi prorogato a lunedì. Ma dal colle etrusco il silenzio pare essere stato assordante. Meoni, di fatto, ha scelto la linea del silenzio non dando così seguito ad alcuna trattativa. Trattativa che aveva sconfinato dal piano locale (dove il no ad un Meoni bis era già stata data) finendo sul tavolo dei coordinatori regionali, che hanno, invece, avviato il confronto con il sindaco nella logica, quanto mai naturale, che una riconciliazione per una riconferma dopo un primo mandato, fosse quanto meno opportuna.

Ma quel punto d’incontro non sembra essere stato affatto trovato e adesso la strada verso la ricandidatura unitaria di Meoni è quanto mai difficilissima. Sul piatto c’era l’ennesima richiesta di un rimpasto, che seppur in extremis nella corsa amministrativa, era stata chiesta dai partiti come segnale di apertura verso le istanze di rappresentanza degli alleati. Il rimpasto (il terzo richiesto ormai da un anno a questa parte) avrebbe visto sacrificare questa volta l’assessore Paolo Rossi di Forza Italia e Valeria di Berardino della Lega. Al loro posto l’ingresso di Nicola Carini attuale presidente del consiglio comunale e di una donna, espressione del partito di Forza Italia o della Lega come nalogamente alla presidenza del consiglio comunale. La seconda richiesta riguardava la "scomparsa", alle prossime amministrative, della lista civica "Futuro per Cortona" (nata proprio con Meoni anni orsono) per dare un chiaro segnale agli elettori di una visione politica di centro destra. Ma Meoni aveva già fatto capire di non voler accettare, certo del suo progetto civico. Terzo punto, un ripensamento, del suo appoggio alla stazione Medioetruria di Creti, in favore di quella più ampiamente condivisa dalle forze di centro destra per Rigutino.

Anche questa rispedita al mittente dal primo cittadino. Il quadro all’orizzonte è quanto mai incerto. I partiti adesso viaggeranno all’unisono o si spaccherà il centro destra? Fratelli D’Italia non ha mai nascosto i mal di pancia verso l’attuale alleato Meoni e ha già nel cassetto un nome da spendere, quello di Nicola Carini, per un’alternativa di centro destra. Forza Italia con probabilità, seguirà questa linea politica del non bis Meoni. L’ago della bilancia è oggi in mano alla Lega che fino ad ora era stata la più possibilista verso la ricandidatura di Meoni e che ora dovrà decidere se salire su un altro treno. In quel caso potrebbe anche chiedere di esprimere un candidato espressione del partito di Salvini. Tra le possibilità non si esclude l’entrata in campo del consigliere regionale Marco Casucci.