
Da una parte Arezzo, dall’altra Siena. E Perugia che, per ora, sembra allineata contro Rigutino. La stazione Medioetruria in campagna elettorale diventa inevitabilmente un terreno di scontro anche identitario. Non ci sono guelfi e ghibellini, non ci sono interminabili assedi e nemmeno battaglie sanguinarie ma semplicemente tre ipotesi su cui lavorare, ognuna con i suoi pregi e i suoi difetti. Quella economicamente più vantaggiosa, in base a uno studio, sarebbe Rigutino perché vicina al bacino d’utenza più grande e perché a poche centinaia di metri dalla linea lenta. L’ipotesi rigutinese ha un peccato originale che i senesi non potranno mai mandare giù. Si trova a 70 chilometri di distanza da Siena e a 12 da Arezzo. Inoltre Siena ha un sistema di convogli a gasolio che non potrebbe a oggi integrarsi con la locomozione elettrica. Per Perugia invece Medioetruria a Rigutino potrebbe essere una soluzione accettabile per i trasferimenti verso nord: dal capoluogo umbro c’è un treno diretto che sale su da Terontola e arriva in città. Ma la sensazione forte è che in questa enorme partita a scacchi la spinta umbra vada invece nella direzione di Farneta, stazione che però non è collegabile via ferro alla linea lenta.
Non cita mai Rigutino, Vincenzo Ceccarelli ma è chiaro che è lì che Medioetruria s’ha da fare: "È evidente che nel 2022, quando ormai l’intera Europa è lanciata sul tema della transizione ecologica e punta forte sul ferro, sarebbe a dir poco anacronistico pensare di costruire una nuova stazione Av che prescinda da un collegamento ferro-ferro, con la linea lenta. Questa scelta, oltre che del tutto fuori dal tempo, sarebbe anche dannosa per molte stazioni vicine".
Sul tema interviene e conviene anche Lucia Tanti: "Bene le Camere di commercio di Arezzo-Siena e dell’Umbria nel metodo. Un po’ meno nel merito. Dobbiamo ripartire dalla posizione lanciata dal sindaco Ghinelli, cioè quella di valutare i coefficienti, i parametri, la posizione più strategica, ovvero le condizioni tecniche oggettive. La ritengo la posizione più intelligente e l’unica possibile".
Intanto il comitato dei pendolari Sava (nella foto Domenico Alberti e Matteo Galli) dei continua la sua compagna perché il progetto della stazione non ritorni in un cassetto subito dopo le elezioni.
Federico D’Ascoli