Mayes: "Il mio libro dedicato a Cortona"

La scrittrice americana parla della sua pubblicazione già entrata nella lista dei bestseller del New York Times. "Il concetto di casa"

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di Laura Lucente

Ad una settimana dalla pubblicazione è già entrato nella lista dei bestseller del New York Times. La scrittrice americana Frances Mayes è di nuovo in libreria con una nuova avventura dedicata anche alla sua Cortona. "A Place in the World: Finding the Meaning of Home" è uno spaccato della vita della scrittrice e soprattutto dei suoi luoghi del cuore, tra i quali non può che non figurare la "Bramasole", la villa acquistata negli anni ’90 che ha ispirato il libro che l’ha resa celebre in tutto il mondo: "Under The Tuscan Sun". Come e perché nasce questo libro?

"L’ho scritto durante i mesi di lockdown a causa del Covid, quando eravamo tutti confinati nelle nostre case. È in quel momento che, forse, ho pensato al concetto di ‘casa’ in un modo nuovo. Mio marito ed io abbiamo deciso di vendere la fattoria in North Carolina, dove pensavamo di invecchiare. Ho iniziato a pensare a tutti i luoghi in cui ho vissuto nella mia vita, alle case dei miei amici, al modo in cui il cibo simboleggia un luogo e alla domanda: perché restare?. Il libro rimbalza da Cortona a Capri, passando per la Provenza, il Messico, la Georgia, la Carolina del Nord, sollevando interrogativi su dove si è più creativi, più comodi, più felici e perché". Quanto torna a raccontare della sua vita a Cortona e della tua amata Bramasole?

"La mia casa a Cortona è quella dove ho abitato più a lungo. Siamo venuti qui nel 1990, è davvero trascorso tanto tempo. Gli ho dedicato tre capitoli del mio nuovo libro concentrandomi su tre temi principali. Il primo: la pietra. Abbiamo appena completato una corposa ristrutturazione del nostro giardino riparando anche molti antichi muri del passato. Scrivo di questo antico mestiere e di cosa significa per il futuro restaurare un pezzo del patrimonio e costruire qualcosa che duri a lungo. Un altro tema è la cucina povera e di come questa sia alla base dell’innovazione nella cucina italiana. L’ultimo capitolo si concentra sulla generosità che sperimentiamo quotidianamente vivendo qui. Con un grande salto lo collego al dono dell’arte, un bene con cui gli italiani vivono e che permea nella cultura come una benedizione".

Questo è un periodo che trascorre spesso a Cortona. Come ha trovato la città dopo i due anni di pandemia?

"Cortona si è ripresa in modo abbastanza miracoloso. Ognuno ha fatto la sua parte con coraggio e intelligenza, a differenza dell’America dove la politica ha non ha centrato il problema".

Qual è la sua speranza per il futuro di Cortona?

"Spero che si continui a proteggere ciò che abbiamo".