
I ricordi di un ragazzo costretto a crescere troppo in fretta, ora tornano vivi, il dolore è soffocato nel racconto: "Mamma usciva presto e lavorava tutto il giorno, lui portava a casa gente strana, bevevano birra e guardavano le partite, io andavo in camera mia. Jawad continuava a spendere i soldi che prendeva da Sara, forse per sé, forse per mandarli ai fratelli in Marocco. Non c’era mai niente da mangiare. Una volta provò a cucinare il pesce ma lo bruciò…". Poi torna a quella notte, a quello che ha visto e patìto. Tutto in pochi istanti, quasi come nella sequenza di una serie tv, di quelle che lui guardava da solo nella sua cameretta. Ed è stato proprio seguendo gli episodi della serie 911" che ha imparato le tecniche di primo soccorso. E in quella notte di sangue e follia, ha provato a ripetere ciò che aveva visto in tv. è stato lui a fare il massaggio cardiaco a Sara Ruschi (nella foto).
"Ho imparato dalla serie 911 e ho cercato di metterlo in pratica. Lei emetteva un suono, ma mi guardava, aveva gli occhi aperti, lei era con me", rievoca. Poi la chiamata al 118 e l’arrivo dei soccorsi: Sara morirà due ore dopo in ospedale. La mano di un ragazzo coraggioso sfiora il cappellino rosso che porta calato sulla fronte. Come una carezza richiesta e a lungo negata.