Martina, genitori amari: "Accettiamo la scelta ma non ci fa piacere". Parla la mamma

Bruno e la moglie presenti al momento del rinvio "Continua la nostra corsa ad ostacoli". Franca: "Mi sento da anni come una madre alla quale hanno causato la morte della figlia"

Bruno Rossi e Franca Murialdo

Bruno Rossi e Franca Murialdo

Arezzo, 26 agosto 2021 - "Rispettiamo la decisione della Corte ma dopo 10 anni per noi è necessario accettare questa corsa a ostacoli, ma non è che ci faccia piacere". Lo affermano, uscendo dal 'Palazzaccio', Bruno e Franca Rossi, genitori di Martina Rossi, la studentessa genovese di 20 anni morta il 3 agosto 2011 precipitando dalla terrazza del sesto piano dell'hotel 'Santa Ana' a Palma di Maiorca commentando il rinvio al 7 ottobre prossimo del processo nei confronti dei due imputati, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, condannati a 3 anni per tentata violenza sessuale nel processo di appello bis lo scorso 28 aprile.

Prima della decisione la mamma aveva parlato con i cronisti. «»Mi sento come una mamma alla quale hanno causato la morte della figlia. Mi sento così tutti i giorni da dieci anni. E anche impotente. Mi aspetto giustizia. Certo che la giustizia non potrà che darci questi tre anni«.

Secondo l'accusa, Martina cadde dalla finestra per sfuggire a un tentativo di violenza sessuale. "So - aggiunge il padre di Martina- che c'è la volontà di fare, nella giustizia ho incontrato tanta gente che ha voglia di fare, ma ci sono stati anche bastoni tra le ruote. Ci sono dinamiche nella giustizia che vanno cambiate, non è possibile che siano così".

Per il legale dei genitori, l'avvocato Stefano Savi, "c'è un po' di tristezza e amarezza per questo rinvio ma la cosa importante è che il rinvio sia stato fissato al 7 ottobre