
Le Infiltrazioni mafiose e camorristiche mettono a rischio il territorio. Questo è emerso sabato a Terranuova Bracciolini durante l’incontro pubblico "Illegalità in casa nostra. Contro o complici? Che fare?" organizzato da Cgil, Cisl e Uil con la Fondazione Antonino Caponnetto e il coordinamento di Libera.
"Nella nostra provincia sono presenti infiltrazioni criminali in vari settori e i reati di riciclaggio e traffico illecito di rifiuti sono in aumento – ha affermato il Procuratore di Arezzo Roberto Rossi – per le mafie la Toscana è un’ottima lavatrice ma per fortuna qui si denuncia". Una novità per il Valdarno sarà la promozione di un tavolo permanente territoriale per monitorare la legalità e migliorare la prevenzione. La proposta sarà presentata da Sergio Chienni, presidente della Conferenza zonale dei sindaci, al prossimo incontro con i primi cittadini della vallata.
La provincia è ricca di industrie oggi messe in difficoltà dalla pandemia che ha contribuito a creare un contesto ideale per la criminalità organizzata che può inserirsi per trarre profitti illeciti con prestiti di denaro e soluzioni a basso costo. "Se si muore ancora sul posto di lavoro significa che i controlli non sono adeguati" ha detto Andrea Bigalli di Libera Toscana. A moderare l’iniziativa Marco Rossi, responsabile Cgil Valdarno, che ha ricordato i due incendi nell’area industriale di Levane e l’inchiesta Keu che riguarda narcotraffico internazionale, inquinamento, estorsione, illecita concorrenza. Anche il fenomeno del narcotraffico è aumentato in tutta la regione che in base all’ultima relazione annuale della direzione centrale servizi antidroga, si colloca ai primi posti per i sequestri di stupefacenti e persone denunciate all’autorità giudiziaria.
Spaventa anche la diffusione del fenomeno del caporalato che pone la Toscana al quinto posto per il numero di inchieste relative allo sfruttamento del lavoro. "Nel territorio i settori più coinvolti sono quello dell’agricoltura e delle aziende terziste" ha detto Silvia Russo, segretaria provinciale Cisl. A creare preoccupazione anche i fondi europei del recovery fund che sono ad alto rischio di infiltrazioni mafiose.
S.B.