Salvatore Mannino / Sergio Rossi
Cronaca

Lem, la vendetta di un ex dipendente? Una pista a sorpresa per il fuoco

Indagini vicine a chiudere il cerchio, forse un licenziamento alla base del gesto. Invece c'è una conferma per il rogo alla «Valentino»: un incidente

Incendio alla Lem

Arezzo, 22 aprile 2021 - Almeno con gli incendi la ’ndrangheta non c’entra. Si allontana l’ombra della criminalità organizzata dai due grandi roghi che nel giro di una settimana, a inizio mese, hanno creato in Valdarno una giustificata paura. Troppo sospetta era la coincidenza che fiamme altissime si fossero levate in due stabilimenti contigui, aprti nella stessa strada, via Leo Valiani a Levane in comune di Bucine.

Ma una coincidenza è stata davvero anche se ben diverse sono le cause che hanno scatenato il fuoco. Iniziamo dalla Lem, la seconda fabbrica aggredita dalle fiamme dopo la Valentino Shoes. Ebbene, il cerchio si sta stringendo intorno al presunto responsabile che avrebbe appiccato il fuoco per consumare una vendetta personale,

Potrebbe trattarsi di un ex dipendente dell’azienda che tempo fa avrebbe subito un licenziamento da lui evidentemente considerato ingiusto. Da qui la molla che lo avrebbe portato a provocare l’incendio nel suo ex stabilimento. L’episodio accaduto qualche giorno prima nella contigua Valentino potrebbe semmai aver fatto da ispirazione al grave gesto poi messo davvero in atto.

Sembra invece tramontata l’ipotesi dell’effrazione di una porta per entrare nella fabbrica e attizzare il rogo, l’infisso infatti sarebbe stato buttato già dagli stessi vigili del fuoco durante l’opera di spegnimento. Resta invece lo scatto dell’allarme amanti-intrusione come seggnale di presenze sospette. Non è peraltro conclusa l’indagine, affidata al pubblico ministero Angela Masiello che aveva aperto un fascicolo per incendio doloso.

Quanto alla Valentino Shoes, prendono ormai corpo le impressioni che il sostituto Marco Dioni e i vigili del fuoco avevano avuto già nell’immediatezza dell’evento e cioè che si fosse trattato di un incidente. La scintilla sarebbe partita da polveri di lavorazione del calzaturificio, residui infiammabili che per cause da verificare avrebbero avviato il processo di combustione.

Le fiamme, ormai senza controllo, hanno poi devastato l’intero stabilimento provocando danni ingenti alla produzione che è ovviamente rimasta bloccata. I 160 dipendenti dell’azienda creata dal celebre stilista Valentino Garavani che nel 2012 ha ceduto a un gruppo quatariota, sono stati messi in cassa integrazione. Il ritorno al lavoro dovrebbe avvenire il prossimo 3 maggio, con la manodopera in parte impegnata nella fabbrica messa a disposizione da Patrizio Bertelli e in parte a Monsummano.

Per quanto invece riguarda la Lem, non ci sono state soste per i dipendenti, da subito in produzione in altre sedi del gruppo in attesa del ritorno in pianta stabile nello stabilimento di Levane. Per il Valdarno, in ogni caso, è già un sospiro di sollievo che dietro i due incendi non ci sia stata la mano della criminalità organizzata