
Leghe preziose dai rifiuti elettronici. Nasce il polo di recupero metalli
Sorgerà a Terranuova Bracciolini un innovativo impianto per il trattamento dei Raee, i rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici e sarà il primo Italia destinato all’estrazione di metalli preziosi da schede elettroniche che utilizza un processo idrometallurgico a ridotto impatto ambientale. Verrà realizzato dal gruppo Iren ed è stato presentato ieri mattina in Regione Toscana, alla presenza dell’assessore all’ambiente Monia Monni, dei vertici dell’azienda e del sindaco Sergio Chienni.
La location non è casuale. Terranuova è infatti in una posizione strategica, nel cuore della Toscana e, soprattutto, a due passi dal distretto orafo aretino, con il quale saranno sviluppate possibili sinergie industriali. Già, perché la tecnologia applicata, sviluppata dai partner progettuali di Iren, Osai Green Tech e Btt Italia, permetterà l’estrazione, la selezione e il recupero dei metalli preziosi e delle materie prime rare presenti all’interno di schede elettroniche Raee, unendo elevati livelli di efficienza e bassi impatti ambientali. All’interno dell’impianto, che a regime avrà una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno, i componenti verranno sottoposti a un processo idrometallurgico che permetterà la separazione e l’affinazione dei metalli preziosi. Da Terranuova usciranno, ogni anno, oltre 200 kg di oro e altrettanti di argento indirizzati all’industria orafa del territorio, oltre a rame e palladio materiali fondamentali per l’industria italiana e spesso di critico approvvigionamento. L’impianto, che ha ricevuto l’autorizzazione della Regione Toscana a fine 2023, verrà realizzato all’interno di un vero e proprio polo dedicato all’economia circolare. Come è stato spiegato nel corso della presentazione, il progetto sarà portato avanti nell’ottica della transizione ecologica. il trattamento dei Raee che verrà applicato permetterà infatti di ridurre il consumo energetico e di produrre una quantità di CO2 venti volte inferiore a quella prodotta nei processi estrattivi tradizionali. La realizzazione del sito produttivo, che si estenderà su una superficie di 2500 mq, prevede un investimento di circa 5 milioni di euro. "Questa tipologia di rifiuto rappresenta una vera e propria miniera urbana di materiali caratterizzati da un alto valore economico e da un elevato rischio di approvvigionamento, peraltro indispensabili ai cicli produttivi di molte industrie, tra le quali quelle legate alle energie rinnovabili", ha detto l’assessore Monni. "E’ questo un passo fondamentale nella costituzione del primo distretto di economia circolare del nostro territorio – ha aggiunto il sindaco Chienni - Apprezziamo che Iren abbia scelto di investire in questo progetto così importante e innovativo, in sinergia col Comune, aprendo un nuovo scenario in Valdarno, sia in termini di occupazione che di sostenibilità e green economy". Eugenio Bertolini, amministratore delegato di Iren Ambiente, ha sottolineato che il nuovo impianto rappresenterà un’eccellenza nazionale, non solo sul piano dell’innovazione tecnologica, ma anche dell’integrazione con il territorio, resa possibile da un dialogo positivo con gli stakeholder.