FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

Le sette sorelle di Medioetruria. I big dell’economia per Rigutino: "Creti? Sarà un danno per tutti"

La posizione congiunta di sette associazioni di categoria sulla stazione dell’alta velocità "La soluzione cortonese è sbagliata: conviene non farne nulla, si tornerebbe indietro nel tempo" .

Le sette sorelle di Medioetruria. I big dell’economia per Rigutino: "Creti? Sarà un danno per tutti"

Le sette sorelle di Medioetruria. I big dell’economia per Rigutino: "Creti? Sarà un danno per tutti"

Tutti insieme per Rigutino. Sette associazioni di categoria tra le più rappresentative della provincia di Arezzo lo dicono a una sola voce: la stazione Medioetruria a sud della città è la scelta migliore, l’unica percorribile.

Dopo il forum de La Nazione di qualche settimana fa con schierati i big dell’economia ora arriva una posizione largamente condivisa tra le categorie economiche: "La scelta di Creti non è comprensibile e oltre che inutile, sarebbe dannosa" vanno giù duro i presidenti aretini di Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato, Coldiretti, Confagricoltura e Cia che chiedono più attenzione a una terra laboriosa e sempre più votata al turismo e all’export.

"Se per avere la nuova stazione dell’alta velocità a 40 chilometri di distanza, Arezzo deve rinunciare alle già esigue fermate di treni Frecciarossa in città. Allora grazie tante, ma conviene non farne di nulla. Sarebbe come tornare indietro nel tempo" tagliano corto i sette presidenti.

La formazione composta da Butali, Landini, Mascagni, Baldi, Castellucci, Bartolini Baldelli e Stefani è convinta che la scelta del tavolo tecnico del ministero delle Infrastrutture sia una minaccia per le imprese: "La soluzione di Creti scontenta tutti o quasi. Di sicuro gli aretini non hanno nulla da guadagnarci. Non se ne capisce la convenienza neppure per gli altri territori coinvolti, Umbria compresa. Come ha detto qualcuno, si tratta di una cattedrale nel deserto, che costerà una follia attivare fuori dai collegamenti ferroviari attuali e da una viabilità ordinaria efficiente, oltre tutto in un’area a vocazione agricola e turistica che avrebbe bisogno di ben altra valorizzazione".

Servono coraggio e capacità di visione, ammoniscono i presidenti delle “Sette sorelle per Rigutino”: "Si deve pensare alla convenienza e alla concretezza di un progetto. Scegliere Creti per Medioetruria non rispetta alcuno di questi parametri. E, allora, perché qualcuno ha deciso di investire proprio in questo progetto?" si chiedono le associazioni di categoria.

Trovando subito un destinatario per una critica severa: "Forse la politica, che pure dovrebbe avere a cuore l’interesse pubblico, ha imposto le sue pesanti condizioni in una decisione che doveva essere presa solo secondo meriti squisitamente tecnici e di convenienza economica e che, invece, è stata presa per difendere gli interessi di pochi contro il bene di molti. Il numero di residenti, di imprese, di lavoratori che Arezzo esprime non è in alcun modo paragonabile a quello espresso dalle aree senesi e umbre. E, allora, a chi conviene Creti?".

Una domanda che gli imprenditori rivolgono ai politici "ben sapendo che, purtroppo, a pagare lo scotto di scelte sbagliate sono sempre le famiglie e le imprese. Non vorremmo poi che la questione nascondesse un altro inghippo. Forse scegliere Creti, mettendo politiche e istituzioni “l’un contro l’altro armate” fa l’interesse di chi, sotto sotto, non desidera investire risorse in una nuova stazione dell’alta velocità".