Le pubbliche amministrazioni sono pessimi clienti: Arezzo quart'ultima in Toscana paga in 2 mesi

Ma c'è chi sta peggio di noi: a Reggio Calabria ci vogliono più di 700 giorni per saldare una fattura

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Arezzo, 20 aprile 2015 - Le pubbliche amministrazioni sono pessimi creditori? Non sempre. Sì perchè il Comune di Arezzo è mediamente affidabile quando si tratta di pagare il conto. Palazzo Cavallo ci mette 60 giorni a saldare i propri debiti verso fornitori. Appena due mesi da qwueste parti quando invece la media del tempo di liquidazione delle amministrazioni municipali nazionali non è dappertutto brillante. I creditori qui battono cassa circa 60 gionri dopo la scadenza della fattura. Il tutto in linea con i termini di legge. Ma se in generale il Comune di Arezzo è mediamente affidabile rispetto agli altri comuni d'Italia, non brilla in Toscana.  Arezzo è quart’ultima infatti in Regione, al top c’è Firenze con mezza giornata d’anticipo (-0,6), poi Pisa con 4,2 giorni di riatardo e Massa con 18. Arezzo è settima con 59,6 giorni; chiude la graduatoria regionale Grosseto con 102. Un dato, quest’ultimo, particolarmente preoccupante. Da quest’anno scattano anche delle sanzioni: gli enti locali che nel 2014 hanno un indice superiore ai 90 giorni (o 60 in più rispetto ai termini di legge) avranno il blocco delle assunzioni e rischiano tagli alla spesa per beni e servizi. Dal 2015, inoltre, la soglia limite scenderà a 60 giorni. Il Comune di Arezzo, che è al limite, è avvisato.
I giorni di attesa per il pagamento in Toscana sono:  Firenze -0,6, Pisa 4,2, Massa 18, Pistoia 24,65, Livorno 46,5, Siena 49,2,  Arezzo 59,6,  Lucca 86,7, Prato 86,8 e Grosseto 102 (sotto la soglia).

In generale due mesi per saldare il conto non sono pochi se si considera che il Comune di Trento liquida con una media di 22 giorni d’anticipo, mentre va molto bene se si prende come punto di riferimento Reggio Calabria, dove i pagamenti arrivano circa due anni dopo la data di fatturazione (734 giorni per l’esattezza).

L’indagine è stata pubblicata oggi dal Sole 24 Ore a pagina 4, ed è una elaborazione su dati ricavati dalla sezione Amministrazione trasparente dei siti comunali aggiornati al 17 aprile 2015, anche se mancano i dati relativi ad Aosta, Bergamo, Brindisi, Campobasso, Carbonia, Chieti, Cosenza, L’Aquila, Lecce, Mantova, Messina e Trani.