Lavori sui torrenti per salvare la città dall’acqua

L’area attorno alla città presenta uno "stato di salute" che Giovanni Cardinali definisce "abbastanza buono". Le opere idrauliche sono partite e in alcuni casi già completate tra gli interventi di competenza della Regione attraverso il Genio civile e quelli messi in campo dall’amministrazione comunale. Qui il pericolo maggiore è rappresentato da torrenti che possono esondare provocando allagamenti. "È stata fatta la cassa di espansione sul Castro e sono in fase di progettazione avanzata e appalto le casse di espansione sui torrenti Vallina e Bicchieraia, alla periferia di Arezzo, lato est". Ma la situazione ad alto rischio resta a Ponte Buriano. In caso di alluvione come in Emilia Romagna, finirebbe sott’acqua l’antico ponte, sormontato "per circa 60 centimetri sopra il livello del manufatto che fu completamente sommerso durante l’alluvione del 1966". L’impatto sarebbe importante per l’abitato e i collegamenti con Arezzo e i paesi del Valdarno ai piedi del Pratomagno", osserva Cardinali. Anche la Valdichiana presenta zone a rischio elevato, in particolare quelle che corrono lungo la direttrice fluviale del Canale maestro della Chiana. Tuttavia, in caso di evento calamitoso, ad essere allagate sarebbero in prevalenza ettari di terreni agricoli. La zona tra Foiano e Alberoro resta monitorata.

In particolare l’area industriale foianese delle Farniole, vicina a torrenti e affluenti della Chiana, dove in passato si sono già verificati allagamenti con danni alle attività produttive.