MARCO CORSI
Cronaca

L’antenna della discordia trova posto. Sarà messa lungo la via per Cennina

I lavori di realizzazione sono già iniziati: un punto nascosto e meno visibile per tutelare il paesaggio .

I lavori di realizzazione sono già iniziati: un punto nascosto e meno visibile per tutelare il paesaggio .

I lavori di realizzazione sono già iniziati: un punto nascosto e meno visibile per tutelare il paesaggio .

Dopo le proteste dei mesi scorsi sulla collocazione del nuovo traliccio a Pogi Alto, splendido borgo valdambrino, l’amministrazione comunale di Bucine, insieme a Inwit, azienda che realizza e gestisce infrastrutture digitali e con l’avallo del Ministero, ha individuato un sito alternativo. L’antenna 5G, alta ben 34 metri, verrà realizzata in un’area schermata, lungo la strada per Cennina, a circa 500 metri dal luogo in cui era prevista inizialmente la collocazione. I lavori di realizzazione sono già iniziati e una volta ultimati consentiranno di utilizzare la linea telefonica in zone d’ombra, come quella che da Pogi arriva a Capannole, dove oggi telefonare è molto complicato. Il nuovo punto, più nascosto e meno visibile, risponde meglio alle esigenze di tutela del paesaggio e della sensibilità dei residenti. Importante è stata la collaborazione con i cittadini, le associazioni e il comitato locale, che hanno spinto per una nuova location. Contro la collocazione originaria si erano mobilitati i residenti della frazione di Pogi, ma non solo. Fin da subito si era infatti registrata una levata di scudi dei cittadini, che avevano anche espresso il loro dissenso con uno striscione appeso alla segnaletica stradale, ribadendo il no secco a un intervento definito devastante per l’immagine dei luoghi. Inizialmente il traliccio doveva infatti essere posizionato all’ingresso di Pogi Alto e vicino al ponte romano che caratterizza il piccolo borgo della Valdambra. Una decisione fortemente osteggiata dalla popolazione, ma anche dal Comune. Una partecipazione bipartisan, una preoccupazione trasversale della comunità, al punto che è stata presa all’unanimità la decisione di dare mandato al sindaco di interloquire con Inwit per individuare un sito alternativo meno impattante. Risultato raggiunto.

L’opera rientra nell’ambito del PNRR e nel progetto che riguarda le zone bianche, ovvero prive di copertura del segnale di telefonia. Si tratta di progetti prioritari inseriti nel "Piano Italia 5G", finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In base alla legge del 4 luglio 2024, che converte il "decreto coesione", è previsto che la localizzazione dei nuovi impianti di telecomunicazione 5G nelle aree non coperte sia possibile anche in deroga alle previsioni degli specifici regolamenti dei Comuni. E in questi mesi, a Bucine, c’è stata una vera e propria mobilitazione che ha portato ai risultati sperati. L’antenna è stata posizionata in un’area più protetta dal punto di vista ambientale.