
Un altro prestigioso successo imprenditoriale per l’azienda Tratos di Pieve Santo Stefano: l’accordo con la Network Rail consistente nella realizzazione di cavi per la rete ferroviaria britannica. Pensiamo soltanto alla portata di un’operazione che, tradotta in soldoni, significa 150 milioni di sterline ogni anno, con assieme la possibilità di rinnovare per altri due anni, quindi un totale di un miliardo e mezzo. Dopo la recente quanto pur sempre consistente commessa da parte di Tim, della quale è diventata oramai fiduciaria, la realtà della famiglia Bragagni Capaccini si è garantita un’altra maxi fornitura di dimensioni ben diverse. Il 5 maggio, data già nota ma per altri motivi, entra a far parte della storia di Tratos per essere stata quella della firma "nero su bianco" con la società d’oltre Manica, che segna il compimento di un ulteriore salto in avanti e che conferisce prestigio a Pieve e alla Valtiberina, perché da qui partirà la rete di cavi, definita di potenza e segnalamento, della ferrovia reale.
La figura chiave dell’operazione sarebbe Maurizio Bragagni (nella foto), amministratore delegato di Tratos Ltd: la strategia decisiva per ottenere l’appalto sarebbe nata sette anni fa grazie soprattutto a lui, che è il pioniere in Inghilterra di Tratos, concretizzandosi poi ora, nel bando aperto da Network Rail, che è una società a carico delle infrastrutture inglesi. Visione e pragmatismo, quindi, le stesse che hanno portato Tratos ad avere un fatturato europeo di 130 milioni di euro, oltre 300 dipendenti in 36 sedi commerciali.