Forse pensava di non fare qualcosa di grave, forse pensava che a parole tutto fosse permesso. Ma le parole, gridava il fresco settantenne Nanni Moretti in Palombella Rossa, sono importanti. Carlo Levi avrebbe aggiunto che sono pietre. Il barista che si divertiva a usarle a sfondo sessuale con una collega ha perso il lavoro e un po’ anche la faccia. Ma per ogni parola sua, quante altre ne volano dappertutto, specchio di un vocabolario frantumato, di un sesso che non è mai amore, di una goliardia che non fa ridere? Tante, troppe. Il nostro, si sa, è un mestiere di parole, al confine tra i fatti da raccontare e una verità da inseguire. Senza le parole sei disarmato, senza la verità sei muto. Sì, le parole sono importanti: vietato sprecarle, terribile buttarle via.
Alpi