
La terracotta salvata di Ganghereto Completato il restauro
L’opera in terracotta policroma raffigurante la Madonna con il Bambino tra i Santi Nicola di Bari e Pietro, dopo sei anni dall’inizio del restauro, voluto nel 2017 da Don Donato Buchicchio con il sostegno dell’Associazione Pro Artibus, è tornato nella nicchia dietro l’altare maggiore nella chiesa di San Niccolò a Ganghereto, a Terranuova, su collocazione originaria. Grave era lo stato di degrado, a causa dell’umidità del muro esterno della chiesa. Ricordando che proprio nella riscoperta della terracotta dipinta, proposta da Brunelleschi, dopo essersi innamorato di un intero capitolo ad essa dedicato da Plinio, è stato individuato l’incipit del Rinascimento, l’opera di Ganghereto costituisce un altro grande esempio di "arte in terra", ancora in uso nei primi anni del Cinquecento e largamente apprezzati a Terranuova. Attributo ad Agnolo di Polo specialista della terracotta, formatosi alla bottega del Verrocchio, collaboratore di Giovanni Della Robbia, e distintosi per essere prolifico nel solco della migliore tradizione rinascimentale, oltre che presente con una Madonna anche nella chiesa di S.Maria Bambina, il gruppo è databile primi del Cinquecento.
Liletta Fornasari