La tassa sui fossi cresce del 10%. Stefani: "Aumentano gli interventi"

Il rialzo sui bollettini per l’incremento dei lavori. La presidente del consorzio di bonifica: "Più 27% in un anno"

La tassa sui fossi cresce del 10%. Stefani: "Aumentano gli interventi"
La tassa sui fossi cresce del 10%. Stefani: "Aumentano gli interventi"

di Matteo Marzotti

AREZZO

"Come mai c’è questo aumento nel contributo al consorzio dibonifica?". È la domanda che ricorre più di ogni altra quando ogni contribuente è andato ad aprire la busta contenete l’importo e le modalità di pagamento della tassa. Un interrogativo che non ha colto di sorpresa il Consorzio di Bonificia che ha giocato di anticipo predisponendo una apposita comunicazione davanti alla reazione di chi ha ricevuto la comunicazione.

Ma a quanto ammonta questo aumento?

"Stiamo parlando di una cifra che corrisponde in media ad un dieci per cento circa - spiega Serena Stefani, presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno - rispetto alla quota dell’anno precedente. La percentuale possiamo contenerla in questo range".

La domanda che si fanno i contribuenti è il motivo per il quale si è reso necessario questo aumento.

"La ragione o per meglio dire la causa è tutta nel numero di interventi che il Consorzio ha svolto e svolge - prosegue Serena Stefani - Certo, influisce anche un aumento in quelli che sono i costi rappresentati dal carburante ad esempio che utilizzano i mezzi, ma vorrei far notare che solo nell’ultimo anno che è poi quello preso in esame quando parliamo di un aumento dei costi, gli interventi sono aumentati del 27 per cento. Più di un quarto rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente".

Su che base vengono decisi questi interventi e soprattutto le loro tempistiche?

"Vengono concordate con le amministrazioni comunali e i propri uffici tecnici. Alcune volte vengono inviate anche segnalazioni dagli stessi cittadini alle quali cerchiamo di rispondere, senza scordare l’opera del genio civile che segnala a sua volta le criticità. Ma oltre a questo non dobbiamo poi dimenticarci di un aspetto e cioè quello della manutenzione. La Toscana ha una propria normativa in materia che disciplina ogni quanti anni è necessario intervenire su un determinato corso d’acqua ad esempio. In alcune zone si è passati dall’operare ogni tre anni a interventi annuali, in altre da un intervento ogni cinque anni a tre anni. Accorciando i tempi per una maggiore sicurezza aumentano i lavori, gli interventi e dunque anche i costi. Però su questo aspetto siamo riusciti anche a contenere le spese ".

In che modo?

"Utilizzando le imprese agricole del territorio".

Ma in che modo opera il Consorzio?

"Come ho detto alla base di tutto c’è il rapporto con le amministrazioni. Di anno in anno programmiamo gli interventi, recepiamo le criticità, i nostri tecnici effettuano sopralluoghi per capire come è meglio agire. Sicuramente la manutenzione degli argini, che non significa solo potare e pulire perchè in certi casi gli alberi occorre che siano presenti lungo il corso dei torrenti. Il Consorzio si occupa della prevenzione e il contenimento dei fenomeni erosivi e franosi, la cura del reticolo montano e collinare. La manutenzione degli alvei e delle opere idrauliche".

In poche parole il contributo di fatto è necessario per la messa in sicurezza del reticolo di gestione affidato al Consorzio. Sono esclusi gli interventi di manutenzione ordinaria sulle opere idrauliche classificate in seconda categoria idraulica, di competenza della Regione Toscana ed eseguiti con finanziamenti pubblici. La Regione Toscana in questi casi può comunque decidere di affidarne la progettazione e l’esecuzione al Consorzio di Bonifica.