GAIA PAPI
Cronaca

La scalata della vigilessa del fuoco "Dai test nel fumo a vicedirettore"

Vittoria Grifagni ai vertici del comando a Livorno. Anche la gemella nel corpo. "Ma non era il sogno da piccola".

di Gaia Papi

Da Poppi a Livorno dove è diventata vicedirettore del comando dei vigili del fuoco. Vittoria Grifagni, 34 anni, ingegnere edile, con numerose esperienze in studi tecnici di ingegneria, ha scoperto il fascino di un ruolo operativo come quello all’interno di uno dei corpi più amato al mondo. Non sognava da bambina di diventare un vigile del fuoco. È un desiderio che ha maturato col tempo, lentamente, dopo la laurea conseguita con il massimo dei voti a Firenze.

Così la decisione di tentare il concorso per accedere al Corpo dei vigili del fuoco. Hai superato prove complicate... "Eravamo quattromila candidati ed entravamo in 60. I primi 20 subito, gli altri dopo. Dopo la prova preselettiva ho superato i due scritti, l’orale e le prove fisiche".

Superati gli esami dal 20 luglio è stata assegnata a Livorno, è il suo primo incarico. Quello di Livorno è il tuo ‘battesimo del fuoco’... "È il primo incarico dopo il corso all’istituto superiore antincendio a Roma dove, oltre alla teoria, ci hanno messo alla prova con la pratica: l’uso della scala a 25 metri di altezza o come cavarsela dentro una stanza invasa dal fumo. E’ stato eccitante e molto formativo".

Una carriera anomala per una donna, almeno fino ad oggi... "Il ruolo operativo mi ha sempre affascinato rispetto al lavoro in un ufficio. Scoperto che la mia laurea dava la possibilità di fare carriera nel corpo, ho subito tentato il concorso. Il Corpo dei vigili del fuoco mi ha sempre interessata e appassionata fin da ragazza. Mia sorella gemella poi è entrata a far parte di questa grande famiglia prima di me, nel settore amministrativo"

Da donna sei protagonista di una piccola rivoluzione... "Sì, anche se le presenze sono in crescita. Al corso infatti su quaranta, dieci eravamo donne. A Livorno sono la prima ragazza nel direttivo, siamo tre in Toscana".

Come è il clima a Livorno e in una caserma lontana da casa? "Alla lontananza ormai sono abituata per ragioni di studio prima, ma anche per il corso, è una parte dell’insegnamento che ti danno. Il mio futuro è sicuramente lontano da Poppi, il desiderio è far carriera. Ne è consapevole anche il mio fidanzato che è molto felice di questo mio traguardo. Il clima qua è buonissimo, all’interno della caserma non mi fanno affatto sentire un pesce fuor d’acqua, speriamo che continui così".

Quale sarà il tuo ruolo? "Sono entrata a metà della scala gerarchica del corpo. Per adesso sono in un periodo di affiancamento, mi occupo di prevenzione, faccio esperienza nella sala operativa per la gestione soccorsi, di pubblico spettacoli. Sono già molto contenta, è il lavoro di carattere a cui ambivo. Spero di dimostrarmi all’altezza".