La rinascita di Palazzo Zannuccoli. Un futuro da museo della memoria

Il borgo di Castelnuovo d’Avane si prepara a inaugurare un nuovo museo dedicato alla memoria delle vittime del luglio 1944. I lavori di ristrutturazione di Palazzo Zannuccoli sono in fase finale, finanziati con 1,5 milioni di euro. Il museo sarà un simbolo di resistenza e rinascita per la comunità.

La rinascita di Palazzo Zannuccoli. Un futuro da museo della memoria

La rinascita di Palazzo Zannuccoli. Un futuro da museo della memoria

CASTELNUOVO

Il vecchio borgo di Castelnuovo d’Avane, in attesa di essere riqualificato grazie ai fondi del Pnnr, sta per vedere nascere un nuovo museo. Proseguono senza sosta, infatti, i lavori di ristrutturazione di Palazzo Zannuccoli, vincolato dalla Soprintendenza delle Belle Arti e situato proprio ai piedi del vecchio abitato. L’intervento è in via di conclusione e l’apertura è prevista entro la fine dell’anno. Si tratta di un intervento complesso che porterà alla nascita di un museo dedicato alla memoria ed al ricordo degli atroci eventi del luglio 1944, quando le truppe nazifasciste in ritirata strategica trucidarono 192 civili innocenti. Il progetto ha goduto di un primo finanziamento nel 2015 a carico della Regione Toscana, a cui si sono poi aggiunti ulteriori soldi regionali e comunali che hanno raggiunto la considerevole cifra di 1,500.000 euro. Denaro che ha consentito di raggiungere lo stato attuale della ristrutturazione, giunta alle battute finali. Completamente terminato l’esterno della palazzina, in stile Liberty, i lavori hanno previsto il rifacimento dei solai, un moderno impianto idraulico e di riscaldamento, con i più moderni criteri di efficientamento energetico, un adeguato impianto elettrico, oltre a tutti gli arredi ed i complementi scientifici.

La Casa della Memoria sarà un baluardo della storia all’interno dell’antico borgo di Castelnuovo d’Avane. Un luogo che parlerà di resistenza e di rinascita. Nel comune di Cavriglia le stragi più gravi si verificarono a Castelnuovo dei Sabbioni e a Meleto. In quella terribile estate del ’44 i soldati tedeschi rastrellarono 74 ostaggi, compreso il parroco Don Ferrante Bagiardi che si era offerto in cambio della liberazione degli altri ostaggi. Tutti i prigionieri furono portati davanti alla chiesa e fucilati.

Lo stesso giorno una strage analoga fu compiuta a Meleto Valdarno dove furono trucidati 93 cittadini inermi, tra cui il parroco Don Giovanni Fondelli. Alcuni giorni dopo, l’11 luglio, i tedeschi fucilarono 10 persone in località Le Matole. Ogni anno la comunità ricorda quei terribili momenti, con una serie di celebrazioni che partono il 4 luglio e si concludono l’11 luglio. Intanto Castelnuovo è pronta a rinascere. Le risorse europee trasformeranno radicalmente questo luogo, facendolo diventare una delle mète del turismo nazionale ed internazionale.

Marco Corsi