REDAZIONE AREZZO

La paura dell’acqua. Casse di espansione e manutenzione. La mappa dei cantieri

Primo stralcio dei lavori completato per salvaguardare via Romana. Al Bagnoro in completamento i lavori legati al Vingone e al Valtina. Cardinali: "Fondamentali la manutezione e il sistema di allerte".

La paura dell’acqua. Casse di espansione e manutenzione. La mappa dei cantieri

di Matteo Marzotti

AREZZO

Le immagini delle zone alluvionate Toscana - da Livorno a Pontedera, da Prato a Campi Bisenzio - hanno riacceso l’attenzione anche ad Arezzo. Lo scorso fine settimana i problemi maggiori sono stati causati dalle raffiche di vento e non dalle precipitazioni, ma come in molti ricordano nemmeno cinque anni fa alcuni torrenti esondarono allagando varie zone della città come il Bagnoro, Olmo, via Romana e non solo. E proprio su via Romana arriva un’importante novità. "In settimana presenteremo il termine del primo stralcio dei lavori di via Romana - spiega l’assessore Marco Sacchetti, con delega alla Protezione civile - È un progetto cofinanziato con Comune e Nuove Acque in prima linea, un intervento già collaudato che ha visto un adeguamento della rete fognaria, un impianto di sollevamento, una vasca di laminazione. Tutto questo per mitigare e scongiurare episodi come quelli accaduti in passato". Ma oltre a via Romana c’è un’altra arteria sotto la lente del Comune. "Viale Giotto presenta delle criticità che vogliamo mitigare con un progetto - prosegue Sacchetti - magari in più stralci, anche per far fronte alle coperture necessarie". Insomma è necessario evitare di trovarsi con una coperta corta, o di registrare rallentamenti dovuti poi agli iter burocratici, soprattutto nel dialogo tra enti diversi, come ad esempio regioni e comuni. Riprendendo la cartina con le criticità dell’alluvione del 2019 oggi Arezzo presenta delle novità, aree che hanno registrato interventi ad hoc, vedi ad esempio le casse di espansione. Quella realizzata a Cognaia, quella nei pressi di Staggiano, rappresentano una soluzione alle criticità di Castro e Bicchieraia. In questi giorni stanno procedendo i lavori al Bagnoro, che finì sott’acqua nel 2019, sia in direzione Gragnone che Santa Firmina, per mettere in sicurezza le aree interessate dal passaggio del Vingone e del Valtina.

Le casse di espansione in questo caso sono opere che la Regione ha avallato proprio per dare maggiore sicurezza, anche perchè - come spiega Sacchetti a cui fa eco l’ingegner Cardinali - una delle aree più critiche è proprio nella zona sud di Arezzo e il rischio è legato appunto a torrenti e rii. "La casse di espansione - aggiunge Cardinali - forniscono una risposta adeguata davanti a fenomeni di una certa portata. La stessa cosa servirebbe a mio avviso a nord della città, nell’area del nuovo ponte sull’Arno per scongiurare criticità. Tutto questo unito ad una manutenzione adeguata delle casse di espansione per togliere arbusti e ostacoli". Manutenzione che spetta principalmente al Consorzio di bonifica. Tornando invece nell’area a sud di Arezzo le frazioni di Olmo, Rigutino, ma anche Frassineto, potrebbero invece presentare problemi non risolvibili con le casse di espansione. "Qui nel 2019 alcuni torrenti tombati, uniti a strade rurali e percorsi forestali non mantenuti adeguatamente - sottolinea Cardinali - crearono i problemi maggiori. L’acqua venendo già dalla montagna scese velocemente a valle e i torrenti tombati non aiutarono la loro dispersione. Ecco perchè è necessaria un’opera di prevenzione e manutenzione senza dimenticare poi l’importanza del sistema di allerta che oggi ci permette di avere un quadro chiaro del rischio con un margine di almeno48 ore sul fenomeno".