"La mia caccia ai nazisti". La battaglia di De Paolis

Presentato nella sala consiliare il libro del procuratore generale militare

"La mia caccia ai nazisti". La battaglia di De Paolis

"La mia caccia ai nazisti". La battaglia di De Paolis

La sala consiliare nella sede di Badia al Pino era al completo per l’incontro con Marco De Paolis, il procuratore generale militare, autore del libro "Caccia ai nazisti". Insieme a lui in sindaco Tavarnesi, ma anche Giuseppe Fanfani, garante dei diritti dei detenuti per la Toscana.

"Ho istruito più di 500 procedimenti penali per crimini di guerra che hanno causato complessivamente la morte di 6.961 persone, ottenuto il rinvio a giudizio per 79 nazisti, fatto celebrare 17 processi contro i responsabili di 2601 omicidi che hanno portato, in primo grado, a 57 condanne all’ergastolo. Per arrivare a questi risultati ho effettuato più di mille rogatorie internazionali e ascoltato 1310 testimoni, mentre 1662 sono state le dichiarazioni testimoniali acquisite da altri processi. E ho fatto solo il mio dovere, niente di più". Così Marco De Paolis racconta la sua carriera professionale nel libro “Caccia ai nazisti” (edizioni Rizzoli).

Un libro nel quale ovviamente si parla anche di Civitella, di cosa accadde nei giorni precedenti all’eccidio fino ad arrivare ai giorni nostri con una battaglia legale ancora in corso. E proprio la battaglia sui risarcimenti ai familiari delle vittime è stata al centro dell’intervento del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani e argomento di una lettera scritta e firmata da alcuni parenti delle vittime dell’eccidio che hanno consegnato allo staff del Quirinale prima della partenza del presidente della Repubblica da Civitella.