SAN GIOVANNI
Cronaca

La gang dei furgoni rubati: tre denunciati

Da Palermo arrivavano in Toscana per rubare veicoli commerciali e industriali. Alcuni colpi anche in vallata: è caccia al basista aretino

di Maria Rosa Di Termine

Pendolari del crimine in trasferta dal Palermitano per rubare veicoli commerciali e industriali in Toscana: è finita con tre denunce per ricettazione. Nel giro di poche settimane erano riusciti a far sparire 3 carroattrezzi e 4 furgoni dalle province di Arezzo, Firenze, Livorno e Pisa, ma la loro attività è stata stroncata dai Carabinieri della Compagnia di San Giovanni. L’indagine era iniziata a metà febbraio quando, in contemporanea con i tre colpi in sequenza alle filiali di Cavriglia, San Cipriano e Faella della Banca del Valdarno – i malviventi erano riusciti a impossessarsi dei "roller cash", le casseforti di denaro contante a disposizione dei cassieri – erano stati denunciati nella vallata anche due furti di un carro attrezzi e due furgoni. La prima ipotesi degli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile era stata che gli episodi fossero collegati e da ricondurre a un’unica banda specializzata nella tecnica della "spaccata". Proseguendo il lavoro investigativo però era emersa un’altra verità, ovvero che le incursioni erano compiute da un gruppo autonomo arrivato nel Granducato dal sud Italia.

L’attività investigativa si è sviluppata con sopralluoghi mirati, ascolto dei testimoni e l’analisi delle immagini delle telecamere delle reti di videosorveglianza e in particolare delle targhe delle vetture che incrociavano nella zona. E la svolta è arrivata proprio dall’individuazione del mezzo utilizzato dai malviventi per fuggire appena compiuto il furto. Gli accertamenti su chi avesse nella propria disponibilità la vettura hanno portato i militari fino alla provincia di Palermo, dalla quale la banda si muoveva a volte utilizzando il traghetto, in altri casi la macchina risalendo la penisola. I controlli sono quindi proseguiti con appostamenti e pedinamenti che hanno confermato il quadro indiziario e squarciato il velo su altri raid simili compiuti in diverse province toscane, fino ad arrivare nei giorni scorsi a bloccare i sospettati durante l’ulteriore trasferta in Toscana. I carabinieri sono entrati in azione al porto di Livorno e hanno fermato due palermitani di 30 e 40 anni pregiudicati che si stavano imbarcando per rientrare nell’isola dopo aver caricato a bordo due furgoni Iveco Daily e due carroattrezzi risultati rubati in precedenza tra Signa, Livorno e Pisa, e già muniti di nuove targhe, centraline e carte di circolazione. Tutti i mezzi sono stati restituiti ai proprietari. Un’altra persona invece è riuscita a dileguarsi.

Secondo gli inquirenti era il basista, un trentenne aretino da tempo residente in Sicilia e amico dei due fermati all’imbarco. Ottenuto dalla Procura di Arezzo il decreto di perquisizione, i militari valdarnesi sono volati a Palermo e, col supporto dei loro colleghi del posto, hanno perquisito alcuni locali nei quartieri di Borgo Nuovo e Uditore recuperando numerosi strumenti per aprire e avviare i motori dei mezzi da sottrarre e un altro veicolo rubato nel territorio aretino. Era parcheggiato in una rimessa nella disponibilità del presunto basista. Per il trio è scattata la denuncia all’autorità giudiziaria per ricettazione.

L’indagine arriva a un anno di distanza dall’operazione "Driver", che nell’aprile 2021 aveva consentito agli investigatori dell’Arma sangiovannesi di sgominare un gruppo criminale che rubava autovetture di lusso in tutto il centro Italia. In quell’occasione furono ricostruiti svariati colpi, in Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche ed Umbria.