Ivv: cassa integrazione finita ma forni spenti

Da novembre l’impianto non ha riacceso e la produzione si è fermata: rientrati 20 dipendenti per spedire le giacenze, le ultime ferie

Migration

di Marco Corsi

In venti sono tornati al lavoro, ma non per lavorare in fabbrica. Sono in magazzino a preparare i pacchi da spedire a chi aveva fatto richieste di acquisto. Per il resto il quadro non cambia molto. Il futuro dell’Ivv di San Giovanni, che dallo scorso mese di novembre ha spento i forni e sospeso la produzione. Il 2023 potrebbe essere un anno di svolta sul fronte societario, ma al momento certezze non ce ne sono.

La cassa integrazione per i dipendenti è scaduta il 21 gennaio scorso. Alcuni di loro, pochi per la verità, stanno smaltendo le ferie arretrate, mentre gli altri sono comunque tornati al lavoro.

Gli ordinativi, infatti sono in linea con quelli dello scorso anno e in queste settimane, all’interno dell’azienda, si stanno vendendo i prodotti di magazzino.

Al momento non c’è comunque la prospettiva di riaccendere le macchine e di riprendere la produzione in tempi brevi, dato che siamo in un periodo di transizione.

Una notizia positiva è quella legata ai costi energetici, che sono notevolmente calati. Con i forni non in attività, le bollette arrivate negli ultimi mesi riportano importi limitati, ma da questo punto di vista la situazione, anche con i motori di nuovo accesi, è destinata a migliorare sensibilmente rispetto al passato. Insomma, siamo in una fase di attesa.

Il caso dell’Industria Vetraria Valdarnese è comunque simile a quello di molte altre imprese del settore, che in questi mesi hanno dovuto fare i conti con l’esorbitante aumento delle spese per gas e energia, sommato per giunta ad una situazione economica-finanziaria che presentava già alcune criticità, con un concordato in corso.

Ma parliamo di una importantissima realtà produttiva, con oltre 70 anni di storia alle spalle, una vetreria artistica di qualità, vero fiore all’occhiello del sistema produttivo di San Giovanni e della vallata. Lo stabilimento di Lungarno Guido Reni aveva spento i forni per la prima volta il 15 febbraio dello scorso anno, per poi riaccenderli a metà giugno.

A novembre del 2022 il nuovo stop a causa del caro bollette, insostenibile. Il presidente della Cooperativa Simone Carresi ha incontrato, in questi lunghi mesi, politici e rappresentanti istituzionali. Non sono mancati faccia a faccia con la Regione e consigli comunali straordinari, alla presenza dell’assessore regionale alle attività produttive Leonardo Marras.

Lo scorso mese di ottobre in visita allo stabilimento che il presidente del massimo parlamentino della Toscana Antonio Mazzeo, accompagnato dai consiglieri Gabriele Veneri e Vincenzo Ceccarelli e dal sindaco Vadi.

Uno dei momenti più drammatici della storia dell’Ivv è arrivato, tra l’altro, in un anno storico, il 2022, nel corso del quale sono stati celebrati i 70 anni di attività.

L’Industria Vetraria Valdarnese è stata infatti fondata nel 1952, come una Cooperativa di Lavoratori. Ha coniugato ricerca sulla materia, creatività e design con tradizione artigiana, tecniche di produzione avanzate e controllo dei processi. Fortissimo è il legame con il territorio, con la sua eredità di cultura e tradizioni, da sempre fonte di ispirazione per la creatività dell’impresa.

Ha uno stabilimento di oltre 7.500 mq ed è presente in oltre 70 paesi.

L’auspicio, per i lavoratori, la dirigenza e le istituzioni è che il 2023 sia l’anno della svolta e della ripresa definitiva. Ma ancora i tempi non sono maturi.