"Io e mia madre nella Passione". Tour tra le celebrazioni notturne

Geometra, da anni interpreta il Cristo: "Io sulla croce, lei tra il popolo del mercato. Con noi cento persone". Da San Zeno a Frassineto le scene teatrali sul filo della tradizione. Processioni storiche e quadri viventi.

"Io e mia madre siamo qui da trent’anni, io interpreto il Cristo sulla croce e lei sta con il popolo del mercato". Miranda ha 83 anni e a Pozzo, piccolo borgo della Valdichiana alle porte di Foiano, la chiamano Verena. Con il figlio Renato Donnini, geometra, non si è persa una rappresentazione della Passsione di Cristo. Che qui a Pozzo è molto sentita e partecipata. Cento persone danno vita a quadri con scene della via Crucis, fino al Golgota sulla sommità del paese dove sono state piantate tre croci di legno "rigorosamente riciclato, abbiamo usato i pali dismessi che ci ha donato una compagnia telefonica", spiege Renato, 54 anni, con la passione per le tradizioni e radici ben piantante nel senso di comunità e di appartenenza che qui si taglia a fette. Uno spaccato delle tante rappresentazioni nella notte della Passione di Cristo che si inseguono da un capo all’altro della provincia: da San Zeno, a Frassineto, da Castiglion Fiorentino, a Sansepolcro e Cortona. A Pozzo sono trenta le scene che stasera accenderanno la processione: dopo il passaggdel corteo, il quadro si "spegne" per lasciare spazio a quello successivo. Un racconto per immagini.

"Qui ci sono figuranti da 5 a 90 anni, una comunità intera si mobilita per una tradizione che coinvolge la popolazione in un periodo di tempo ampio che inizia con i preparativi di tutto il materiale necessario". E le botteghe, le aziende della zona fanno a gara, da sempre, per donare tessuti, brocche, ceramiche e oggetti utili alle scenografie. E in campo, anzi dietro la macchina da cucire, c’è una squadra di sarte che confeziona gli abiti dei soldati romani, le tuniche e le vesti delle donne rispettando l’originalità dei modelli.

Si cammina sulle orme della fede e della tradizione, nella traccia della creazione, visionaria e poetica, di don Fortunato Bardelli: è morto da pochi mesi ma il testo della sua Passione sopravvive ed è la spina dorsale di tanti eventi di questo venerdì santo.

Lo è a San Zeno, nella Passione sulla Collina, il più sentito degli appuntamenti in città. Da 39 anni si rinnova, in una mobilitazione di decine di paesani, sotto la regia di parrocchia e Acli. Abiti storici, scenografie ardite, le fiaccole, le musiche delle origini. In un percorso sul piazzale della parrocchia, dall’orto degli olivi alla crocifissione.

Emozioni anche a Frassineto: era la chiesa guidata da don Fortunato, quella che ne soffre più la mancanza. Scena davanti alla chiesa di San Biagio, cuore della rappresentazione teatrale che poi confluirà davanti alla Villa di Frassineto, scenario della crocifissione. Brividi a Rigutino, davanti alla Pieve di Sassaia: qui il percorso si snoda attraverso le campagne e gli oliveti di Lignano con cinquanta figuranti. Ad Arezzo si unisce una nuova Passione, nella chiesa della Misericordia: è l’unico appuntamento non alle 21 ma alle 18, in una liturgia guidata dal parroco, padre Francesco Bartolucci. Intanto ieri è ripartita la corsa prestigiosa della Passione di Castiglion Fiorentino. Da 15 anni non veniva rinnovata, ieri il ritorno, non nel Teatro dei cipressi ma nel salone del Rivaio. In provincia momenti solenni sospesi tra le Processioni spettacolari di Castiglion Fiorentino e di Sansepolcro, dalla chiesa di San Rocco fino alla Cattedrale. A Cortona è la notte della processione dei simulacri di legno: attraverserà il centro guidata dal vescovo Andrea Migliavacca.