Intossicazione in chiesa a Pergo, la rabbia delle famiglie. Impianto di riscaldamento sotto sequestro

Quattro bambini trasferiti all’ospedale di Careggi. Spunta una lettera aperta di critiche contro il parroco. Don Piero Sabatini: “Avevamo fatto tutti i controlli dopo la precedente fuga di monossido di carbonio”

L'ambulanza davanti alla chiesa di Pergo (Foto Falsetti)

L'ambulanza davanti alla chiesa di Pergo (Foto Falsetti)

Cortona (Arezzo), 7 gennaio 2024 – La paura è stata tanta, ma per fortuna “i pazienti stanno bene”, rassicura la dottoressa Raffaella Pavani, direttore del reperto di terapia intensiva dell'Ospedale San Donato di Arezzo. Questa la situazione al momento: dopo l’intossicazione da monossido di carbonio che si è verificata nella chiesa di Pergo, frazione del comune di Cortona (Arezzo), durante la recita della Befana alla quale stavano assistendo un centinaio di persone, quattro bambini sono stati trasferiti nella scorsa notte all’ospedale fiorentino di Careggi, dove sono trattati con la camera iperbarica. Nello stesso ospedale è ricoverato anche un adulto che aveva manifestato malesseri importanti. Nessuno di loro sarebbe in pericolo di vita. Complessivamente sono state oltre una quarantina le persone che hanno manifestato, sia pure in forma lieve, sintomi da intossicazione da monossido di carbonio - probabilmente a causa di un difetto nell'impianto di riscaldamento - e che hanno fatto ricorso ai pronto soccorso dopo malori e svenimenti. All'ospedale San Donato di Arezzo tutti gli adulti che si sono presentati nel tardo pomeriggio del 6 gennaio sono stati dimessi. Dei 6 bambini rimasti ricoverati all'ospedale Donato è prevista a breve la dimissione dopo la visita di controllo. All'ospedale della Fratta di Cortona i pazienti sono stati tutti dimessi nella serata del 6 gennaio. I pazienti che si erano recati da soli nei vari pronto soccorso sono tornati a casa: si tratta di 9 adulti e 17 bambini. Anche all'ospedale Misericordia di Grosseto i pazienti sono stati tutti dimessi.

Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Cortona, Luciano Meoni, che oltre ad esprimere vicinanza alle famiglie rimaste intossicate, si è appellato agli inquirenti "affinché vengano chiariti gli interventi effettuati dopo il caso il precedente caso del dicembre 2022". "Il pensiero va innanzitutto ai più piccoli che si trovano ricoverati, auspicando che presto possano tornare a casa - ha dichiarato il sindaco - E' davvero spiacevole che un momento che doveva essere di festa, si sia trasformato in una situazione così angosciante. Ringrazio i soccorritori e tutto il personale sanitario, le forze dell'ordine e di protezione civile per l'efficienza dimostrata. Sabato pomeriggio, appena sono stato informato dell'accaduto, mi sono recato sul posto insieme alla Polizia municipale. Ringrazio i Vigili del Fuoco che ora hanno il compito di stabilire le esatte cause dell'accaduto. Di certo non è tollerabile che episodi del genere si verifichino a poco più di un anno da una vicenda simile. Chiedo che venga fatta piena luce e che si prendano tutte le misure del caso per il bene della comunità locale". Il sindaco di Cortona già all'indomani del primo episodio, accaduto a Pergo nel dicembre del 2022, espresse un richiamo sull'importanza della manutenzione e sul corretto utilizzo degli impianti di riscaldamento. "Dalle dichiarazioni di queste ultime ore si apprende che dopo quell'episodio sono stati fatti degli interventi e che il nuovo sistema sia stato anche certificato - dichiara il primo cittadino - Chiedo allora che i suddetti tecnici forniscano tutte le spiegazioni del caso, chiedo inoltre che i luoghi vengano protetti e che lo stato degli impianti venga analizzato nel più breve tempo possibile, al fine di comprendere le esatte cause del malfunzionamento. È stata colpita una comunità intera e l'Amministrazione comunale, di concerto con gli inquirenti, è pronta a fare tutti i passi necessari per tutelare le persone e le famiglie, in ogni sede".

Sulla vicenda c'è da registrare anche la rabbia di alcune famiglie di Pergo, presenti nella chiesa nel giorno dell’Epifania in cui si è sfiorata la tragedia. Sui social e tra le chat è iniziata a spuntare una lettera aperta in cui alcuni genitori criticano il parroco don Piero Sabtini che in un’intervista avrebbe “sminuito” l’accaduto. "Ha pensato subito alla comunità ecclesiastica colpita. Mai un pensiero per i bambini, mai un pensiero per le famiglie che in queste ore stanno vivendo attimi di terrore in giro per vari ospedali della Toscana", hanno lamentato i familiari dei piccoli intossicati. Le famiglie hanno rivolto un ringraziamento ai vigili del fuoco che "hanno subito rilevato la forte presenza di monossido e hanno denunciato la cosa".

Il parroco ha respinto le critiche: "Avevamo fatto tutti i controlli dopo la precedente fuga di monossido del dicembre del 2022 e ci avevano certificato che l'impianto di riscaldamento era a posto. Ora dobbiamo ripartire da zero. Siamo molto dispiaciuti per l'accaduto". Spetterà ai vigili del fuoco accertare perché il riscaldamento della parrocchia, nonostante i controlli e le certificazioni, abbia dato nuovamente problemi. L'impianto di riscaldamento è stato sequestrato per condurre gli accertamenti.