ANGELA BALDI
Cronaca

In aula dopo la malattia Il pediatra: "Meglio per tutti era solo inutile burocrazia"

Non ci sarà più da presentare il documento per rientrare, anche dopo 5 giorni di assenza. Pancani: "È una novità che hanno già introdotto 11 Regioni, ogni scuola faceva a modo suo".

In aula dopo la malattia Il pediatra: "Meglio per tutti era solo inutile burocrazia"

di Angela Baldi

"Tornare a scuola dopo la malattia senza certificato semplificherà la vita di famiglie e ambulatori". Così il pediatra Ugo Pancani commenta la legge regionale pronta per essere pubblicata che prevede appunto il rientro a scuola senza certificato medico. A promulgarla il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che ha assicurato che la legge semplificherà la vita alle famiglie senza rischi per la salute pubblica.

Pancani, per anni alla guida della Federazione italiana medici pediatri della provincia di Arezzo, lei è dello stesso avviso?

"La decisione ha una sua ratio. Dal 23 marzo non ci sarà più bisogno del certificato medico per il ritorno a scuola dei bambini che sono stati malati ed è logico perché la contagiosità è soltanto all’esordio e non dopo la malattia. Si tratta di abbandonare un mondo fatto di fogli. In più fino a ora ogni scuola faceva parrocchia per conto suo. Per qualche istituto valevano i cinque giorni consecutivi, per altri i festivi contavano, per qualcuno no. Presto il rientro sarà giustificato senza bisogno di certificato".

Il certificato medico per la riammissione a scuola era già stato cancellato in undici Regioni e Province autonome…

"La Toscana arriva solo dodicesima nell’applicazione di questa logica, se Regioni anche più grandi della nostra si comportano così da prima evidentemente è la strada giusta. Siamo stati noi pediatri in primis ad insistere perché la norma venisse approvata. Dopo vari studi e pareri della comunità scientifica la giunta regionale ha deciso di proporre l’abolizione del certificato".

La procedura per medici e famiglie sarà più snella, ma non c’è rischio per la salute?

"Ci sono solo vantaggi. È ovvio che non si devono mandare i figli a scuola malati, anche perché la maestra se ne accorgerebbe e li manderebbe indietro, ma se un bambino è guarito non serve un foglio di carta per tornare in classe. Del resto la maggior parte delle malattie infettive si trasmettono dal periodo di incubazione e non dopo la convalescenza. Semplicemente adesso non servirà chiamare lo studio pediatrico e venire fisicamente in ambulatorio per avere un certificato di guarigione, la norma semplifica la vita a tutti". È vero che siamo nel bel mezzo di un’epidemia da streptococco?

"C’è una grande diffusione dello streptococco tra i bambini. Un contagio che avviene sistematicamente tutte le primavere ma che dal 2020 mancava, quest’anno perciò dopo tre anni di mascherine e mancanza di contatti, i contagi si sono diffusi di nuovo".

Chi decide senza un certificato medico se il bambino è pronto per tornare a scuola?

"Dopo qualche giorno la contagiosita è zero anche nel caso della scarlattina, parliamo appunto sempre di streptococco, un’infezione che può tornare a distanza di tempo anche tre volte, ma se ho preso l’antibiotico, sono guarito, non sono contagioso e posso rientrare".