
Il Parco di Cavriglia
Arezzo, 1 dicembre 2017 - Il canone annuo è quasi irrisorio, 30.000 euro, ma l’investimento sulla struttura comporterà un esborso di diversi centinaia di migliaia di euro. E’ quindi un progetto importante quello che riguarda la valorizzazione e la rifunzionalizzazione del Parco Naturale Attrezzato di Cavriglia. Martedì scorso è stato aperto il bando ad evidenza pubblica per dare in concessione, al massimo per nove anni, il polmone verde di Caiano, che necessita di un deciso piano di rilancio. Il bando include sia il patrimonio boschivo che l'immobile della tavola calda. L'ostello e il ristorante invece, ormai da un ventennio, non sono più di proprietà del Comune.
L'apertura del bando è solo l'ultimo tassello di una operazione che ha portato, in questi anni, al trasferimento di quasi tutti gli animali in centri più attrezzati. Ne stati trasferiti già oltre 50 e presto saluterà la colline del Valdarno anche il bisonte Arturo. “E' arrivato infatti il momento di voltare pagina – ha detto, nel presentare il bando, il sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni -. Del resto il Parco è inserito in un contesto ambientalistico unico e geograficamente in posizione strategica, a metà strada tra il Valdarno e il Chianti e per avere una riprova delle potenzialità turistico-ricettive dell'area del Parco basta analizzare i risultati del recupero del vecchio camping Orlando, trasformato da oltre cinque anni, con il concorso di privati, in una struttura ricettiva modello in Toscana”.
Una struttura che ogni anno accoglie circa 70.000 ospiti all'anno e offre lavoro a 50 persone. Un modello che l'Amministrazione Comunale spera sia possibile esportare anche nell'area oggetto del bando appena pubblicato. Sanni ha precisato che l’investimento non riguarda tanto il canone annuale, davvero alla portata, quanto l’ammodernamento e la ristrutturazione dell’intero parco, che necessità di ingenti risorse. Il Parco Naturale e Attrezzato, negli ultimi anni, ha cambiato decisamente pelle. Un tempo ospitava mufloni, caprioli, daini, macachi, lama e bisonti. Addirittura un lupo. Un parco zoo che, con il tempo si è trasformato in un polmone verde naturale, nel quale è la flora, e non la fauna, la protagonista assoluta. Così’ al Parco di Cavriglia, dove un tempo i bambini incontravano varie specie di essere viventi a due e quattro zampe, è rimasto solo il bisonte, mentre l’orso bruno, dopo oltre 42 anni di esistenza, è morto nei mesi scorsi.
Una scelta programmata quella dell’amministrazione comunale di Cavriglia che, come ha ricordato il sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, è stata fatta nell’esclusivo interesse degli animali, che avevano bisogno di vivere in habitat diversi. In questi anni è stato quindi definito un piano di trasferimento degli stessi verso strutture più idonee. Nel 2015 erano partiti una maialina, alcuni conigli e varie specie di uccelli. Nel maggio del 2016 hanno lasciato il Valdarno sei caprette e un pony, che hanno iniziato una nuova vita in due rifugi per animali da reddito: l’“Ippoasi”, la Fattoria della Pace a Marina di Pisa, e il “Be Happy” a Grosseto. Ma l’operazione più complessa è quella del 31 luglio 2016 quando i macachi sono stati trasferiti in un santuario per animali in Olanda.