Ha scomodato perfino Claudio Baglioni per la sua prima lettera pastorale. Andrea Migliavacca apre l’anno della Diocesi e lo fa con un appello accorato all’incontro. "Strada facendo" è il titolo e non resiste alla tentazione di chiudere con la canzone del cantautore romano. La offre in quella basilica di San Domenico diventata ormai lo snodo della chiesa aretina. In coda a un convegno itinerante, come se la strada cominciasse ad aprirla nel centro: Cattedrale per la preghiera, Seminario per gli incontri di gruppo e San Domenico per il gran finale. Il grazie che per il presule è diventato quasi un mantra ma anche un decalogo rigoroso offerto ai fedeli. Non suggerisce l’incontro di un generico "vogliamoci bene" ma quello incalzante e scomodo nei tempi moderni. Chiede ai cristiani di uscire dalle chiese, andare dove la gente c’è davvero, di non aver paura di sporcarsi le mani: perfino di non disdegnare i social e il web, da cui alla fine passa una fetta del nostro mondo. Un incontro a 360 gradi. Ripropone le serate bibliche del Vescovo, le aprirà a Rondine ma poi le riporterà anche in carcere e in tanti angoli della provincia. Mantiene la centralità ai giovani: ha calendarizzato i famosi aperitivi in piazza. Sono quattro fra aprile e maggio, il primo sarà il 5 aprile. Era stata una delle sue idee nuove a San Miniato, la rilancia anche ad Arezzo, tra tante altre. Un intervento anche realistico. Chiede ai cristiani di fare i conti con la nuova realtà: "Siamo minoranza nella società, non lo nascondiamo: ma lo erano anche gli apostoli...".
Entra con tutti i piedi nelle guerre, chiede un impegno per la pace ma va oltre. "Quello che sta facendo Israele è ingiustificabile e comunque non dobbiamo sostenere con le armi chi fa la guerra". Una linea forte, la stessa del Papa. Che si incrocia all’invito ai cristiani di non dimenticare le occasioni dietro l’angolo. "La Verna, Camaldoli, Pomaio, Rondine: sono realtà che offrono tante occasioni, perchè non sfruttarle?". Da parte sua ne cita decine, il calendario in perfetto stile lombardo lo affianca alla lettera pastorale e lo regala all’uscita della Basilica. Tra le tappe, ci sono anche la chiusura della Porta Santa a La Verna il 4 ottobre e l’apertura del Giubileo del 2025 il 28 dicembre. Trova uno spazio per una tiratina d’orecchi ("Perchè così poca gente al pellegrinaggio diocesano?") ma al centro mette l’accoglienza e l’incontro, fino a ricordare quelli forti della sua vita: dall’oratorio e dai biliardini di Vinasco al suo ingresso nella nostra diocesi. I ragazzi dopo la Cresima si eclissano? "Ma noi cosa gli offriamo?". Già oggi lancia il convegno catechistico e per l’occasione ha invitato suor Veronica Donatello, apostolo della disabilità della chiesa italiana e pioniera della comunicazione.