REDAZIONE AREZZO

Il ritorno alla campagna. L’agriturismo è giovane: numeri ancora in crescita

I numeri di una ricerca dicono che una struttura su quattro è gestita da under 35. Cosa chiedono i visitatori e i punti forti dell’offerta aretina.

Il ritorno alla campagna. L’agriturismo è giovane: numeri ancora in crescita

Gli agriturismi non soffrono il ricambio generazionale: anzi, sono proprio i giovani il motore delle strutture ricettive agrituristiche: ben il 25% dei titolari ha meno di 35, cioè uno su quattro.

Lo sa bene la provincia di Arezzo che nel suo territorio conta oltre 700 agriturismi, tanti dei quali proprio con al timone, giovani e giovanissimi. A dirlo sono i risultati presentati nell’indagine 2023 di agriturismo.com e Agritour sulle strutture ricettive in campagna, dati poi confezionati in un report che è stato presentato ad Arezzo proprio nei giorni scorsi.

La ricerca mette in evidenza come siano in crescita le presenze di stranieri in oltre la metà delle strutture, attratti soprattutto dall’ambito "experience", cioè dalle esperienze che si possono fare la dove si alloggia.

Non serve un sociologo per notare che è il cosiddetto "turismo esperienziale" quello che cercano i turisti nel 2023 (e probabilmente anche negli anni successivi): che siano corsi di cucina, escursioni a piedi o in bicicletta, attività agricole interattive oppure fattorie didattiche e corsi di equitazione. Come dimenticare poi il fiore all’occhiello del territorio: le delizie che la tradizione enogastronomica aretina offre ai palati dei forestieri.

Le strategie sono diverse da agriturismo ad agriturismo: in alcuni casi ci sono servizi di ristorazione dove chi alloggia può spilluzzicare qualcosa direttamente in loco; in altri casi invece, proprio nell’ottica di sapori a km 0, le materie prime che vengono coltivate vengono commercializzata nelle strutture oppure negli ecommerce. A giocare in tandem con le strutture ricettive c’è poi la cornice in cui sono incastonati: cioè il territorio, il nostro magnifico territorio ricco di arte, attrazioni culturali ed eventi che svolgono un ruolo di calamita, anche da chi vuole fuggire dalla frenesia della città per godersi quella "vita lenta" ma autentica che le quattro vallate di Arezzo possono offrire.

Certo, il Covid ha giocato la sua parte, facendo piuttosto il ruolo di catalizzatore verso quella "voglia di fuga" che comunque sia è trainata da alcuni fattori, per così dire, strutturali: quella di vivere luoghi tranquilli ma non isolati, il fascino immortale dei borghi, l’interesse per la sostenibilità e l’ambiente.

L.Amod.