
La regista di «Vermiglio» Maura Delpero tra i protagonisti del Castiglioni Fil Festival
Quando studia un film e va a caccia di un’idea spesso e volentieri si rifugia nella Galleria Nazionale d’arte moderna di Roma: un pozzo infinito, dal quale riesce a vestire qualunque personaggio. È la passione di Massimo Cantini Parrini, un toscano con vista su Hollywood: per tre volte è finito nella cinquina degli Oscar per i migliori costumi, prima per il Pinocchio di Garrone e poi per il Cyrano di Joe Wright. Intanto in casa fa incetta di David di Donatello e Nastri d’Argento, in tutto ne ha vinti 14. E i suoi segreti viene proprio oggi a raccontarli a Castiglion Fiorentino, in una masterclass alle 15.30 che è un vero viaggio nell’altra metà del cinema.
Quello delle professioni, dell’artigianato, della curiosità portata fino all’estremo. È uno dei volti del Castiglioni Film Festival, che si alimenta di volti, vip, professionisti veri. Nel mondo della regia due i protagonisti sotto i riflettori. Stasera Maura Delpero, regista di Vermiglio, ma anche di Maternal, il suo primo film, al bivio tra l’esuberanza delle ragazze trasformate troppo presto in madri e la rigidità delle regole impartite dalle suore.
Film che fanno discutere e quasi sempre pescano nel mondo femminile. Proprio nella maternità trova ispirazione e lo ha confermato nel suo breve discorso dopo aver vinto il Leone d’Argento alla Mostra di Venezia. Protagonisti, protagonisti. Domani è il turno del regista Francesco Costabile, la violenza in famiglia, il clima di una Roma dura come la pietra, altri David di Donatello e riconoscimenti.Un altrto regista di frontiera, di quelli che partono dalla realtà più per raccontarla che per piegarla alle proprie esigenze.
Sabato è il turno di Edoardo Pesce, uno degli attori più lanciati del panorama italiano, le bacheche affollate di premi e riconoscimenti in una escalation. Accompagna il suo film per ora più importante, "Dogman": quando fu presentato a Cannes si era presentato alla Croisette insieme al padre, uno dei pochissimi cedimenti alla sfera privata che tiene accuratamente lontana da quella professionale. E chissà se si sbottonerà un po’ nel dialogo prima del film a Castiglioni. Quindi domenica il gran finale con Andrea Segre e il suo "Berlinguer": il regista dello sguardo profondo alla natura e alle sue contraddizioni stavolta prestato alla politica e alla storia italiana, in un viaggio che attraversa un’epoca e i suoi personaggi più variegati. Gli stessi che il Castiglioni Film Festival analizza a ritmo continuo.
Tra i protagonisti ci sarà (domani alle 15.30) lo sceneggiatore Tommaso Renzoni, tanti titoli nel mondo della commedia ma anche l’ideatore, per dirne una, della serie "Braccialetti rossi". Sabato sarà il turno di Jacopo Quadri, l’arte del montaggio di un professionista che ha lavorato con Bernardo Bertolucci, Mario Martone, Paolo Virzì, Francesca Archibugi, Ciprì e Maresco, solo per scomodare alcuni dei più famosi. E infine domenica a fianco di Andrea Segre ci sarà Paolo Calabresi, uno dei caratteristi più importanti del cinema italiano, 51 film girati in carriera, in canna alcuni dei tormentoni in rigoroso dialetto romano diventati più famosi.
LuBi