
Pietro Besi, l’ex pugile professionista dei pesi massimi conosciuto da tutti e amato a Sansepolcro dai suoi concittadini, che gli avevano dato l’affettuoso soprannome di «Zillone»
È trascorso un anno esatto dalla morte di Pietro Besi, l’ex pugile professionista dei pesi massimi conosciuto da tutti e amato a Sansepolcro dai suoi concittadini, che gli avevano dato l’affettuoso soprannome di "Zillone" per quella tuta di colore verde che ricordava un insetto qui chiamato "zilla". E mentre la moglie Silvana conserva in casa i ricordi più belli della sua carriera, è partito ufficialmente l’iter burocratico per l’intitolazione a Pietro Besi del locale palazzetto dello sport; promotori dell’iniziativa, che già era in mente fin dalla sua scomparsa, sono stati gli amici farmacisti Michele Del Bolgia e Marcello Meozzi, assieme all’avvocato Lucio Massimo Zanelli. L’auspicio è che ora il consiglio comunale si esprima con un consenso unanime, ma non abbiamo dubbi in proposito: Pietro Besi lo merita per i risultati conseguiti, per il lustro che ha dato alla città, perché ha incarnato il sacrificio e la voglia di emergere in una disciplina molto dura, perché il palasport è oggi l’impianto simbolo per le riunioni di pugilato e perché "Zillone" è stato un personaggio ben oltre il suo passato sportivo. C’è già il piazzale del palasport intitolato al professor Pellico Barbagli (nella cui palestra peraltro Besi si allenava), altra figura che ha promosso in città la cultura dello sport, portando la pallacanestro e non solo: unire idealmente Pellico Barbagli e Pietro Besi sarebbe il miglior omaggio dal punto di vista "topografico" e affettivo alla zona degli impianti sportivi della città. Resta sempre vivo il ricordo di un uomo dalla grande stazza fisica e dal cuore grande, che seppe infiammare gli sportivi con i suoi incontri sul ring e che poi avrebbe vissuto all’insegna di valori quali l’amicizia, l’affetto, la cortesia, la solidarietà e la voglia di stare assieme in armonia con la battuta sempre pronta.