
Mauro Peloni
Arezzo, 11 ottobre 2020 - E’ il primo Monopoli dei negozi del dopo-Covid. Segno che neppure il lockdown è riuscito a fiaccare la vivacità di un sistema commerciale che è tra i più importanti della Toscana, secondo solo a Firenze (che è un altro mondo e che sta soffrendo comunque le pene dell’inferno) e forse per vetrine griffate alla Versilia dei vip.
Più che un gioco, comunque, è un triangolo, che vede tre protagonisti: Sabot di Mauro Peloni, uno dei grandi nomi della categoria, il Federico Vestri di Crispi’s, che è anche presidente dei ristoratori aretini di Confcommercio, e Roberto Rossi di Viaggiando, un altro marchio di prestigio dell’abbigliamento da viaggio nonchè figlio di «Pinella» Rossi, indimenticato portiere e allenatore dell’Arezzo anni ’60 e ’70.
Bene, Sabot chiude le sue tre vetrine in via Crispi, che vengono a loro volta rilevate da Vestri, e si sposta nei locali del Corso medio-alto attualmente occupati da Viaggiando, marchio che sparisce ma solo per ricomparire sdoppiato e con un altro nome in una nuova localizzazione prestigiosa del centro storico. Operazione in tre mosse che dà una bella scossa al mondo dello shopping nel cuore commerciale della città.
E che oltretutto dice come ai protagonisti non sia passata nè la voglia di investire nè quella di rischiare. Cominciamo da Sabot, uno dei templi delle calzature di lusso e degli accessori in pelle, borse da donna comprese. Nei locali di via Crispi, spiega Mauro Peloni, che del Risiko è il vero regista, cominciava a starci stretto. Tre vetrine, è vero, uomo, donna e bambino, ma con poco spazio dentro e tre casse da gestire perchè i negozi sono separati l’uno dall’altro.
Col trasferimento ci guadagna in spazio (il doppio di quello di adesso) e in comodità, perchè non avrà più bisogno di tre persone per far funzionare tre casse diverse o anche solo tenere d’occhio, con un complesso sistema di telecamere, tre negozi sguarniti. Certo, c’è la questione dello spostamento di sede, previsto per primavera, che è sempre un rischio. Nel senso che il popolo dei consumatori, anche di lusso, è pigro e non ama cambiare abitudini.
Peloni è tuttavia convinto di aver trovato una soluzione strategica, in una parte della principale strada dello shopping che sta crescendo in fascino, anche se i prezzi non sono quelli dei duecento metri d’oro da piazza San Iacopo all’incrocio con via Garibaldi. L’idea è pure quella di contribuire alla nascita di un polo del lusso che faccia perno sulla vicinanza con Sugar, il palazzo-atelier di Beppe Angiolini, un horse-categorie nel mondo del commercio col suo fatturato da 76 milioni, nella top 20 delle maggiori aziende aretine, secondo nella distribuzione dopo Euronics-Butali, sideralmente lontano per dimensioni dagli altri signori della moda cittadina.
Quanto a Vestri, è lui stesso a confemare che subentra nelle vetrine di via Crispi, ma dice che ancora non ha deciso come utilizzarle, se cioè allargarsi con il marchio Crispi’s, popolare insieme al Ristoburger della Multisala, nel popolo dei giovanissimi, o ripartire con altri nomi.
E’ comunque il segnale di un imprenditore che rilancia, come al poker. I tre mesi del lockdown gli erano costati cari, come a tutti i colleghi, ma lui è ripartito alla grande, recuperando in breve i fatturati pre-Covid, agevolato anche dalla chiusura al traffico di via Roma e via Crispi dell’estate che si è rivelata un moltiplicatore per i locali Infine Roberto Rossi. Lui invece cambia strategia commerciale, approfittando anche di un’offerta cui non si poteva dire di no, come nel Padrino.
Chiude il marchio Viaggiando, che si divide in due: da un lato la moda, con marche come Napapijri, dall’altro l’abbigliamento tecnico. Il primo si sposterà probabilmente in zona San Francesco, per l’altro trattative in corso