Il "mantello degli abbracci": una Rsa vara l'incontro in sicurezza con i familiari

Al Monte un telo trasparente divisorio, doppi manicotti per gli scambi senza toccarsi, una stanza separata dal resto della struttura: le aziende locali in campo

Gli abbracci in sicurezza

Gli abbracci in sicurezza

Arezzo, 17 dicembre 2020 - Abbracci veri e in sicurezza. Un contatto che scalda il cuore e spezza la lontananza. Abbracci veri in una stanza dove le persone possono stringersi e ristabilire il contatto fisico che il Covid ha azzerato. A Monte San Savino il progetto ora è realtà nella residenza assistita «Ciapi».

Un grande telo in plastica trasparente con manicotti dove si infilano braccia e mani dall’una e dall’altra parte (evitando qualsiasi tipo di contatto diretto) è ciò che si può fare per restituire un sorriso alle persone anziane e allontanare il «tarlo» dell’abbandono che la solitudine può scatenare.

La «parete» trasparente e i manicotti sono stati donati dall’azienda savinese Le Stoffe di Katia e Mirko Meucci e anche questo è il segno della cura della comunità savinese verso gli anziani che vivono nella residenza. Ventuno persone, autosufficienti.

Non è stato facile spiegare loro che il virus impone nuove regole e restringe gli spazi di libertà ma «hanno compreso e abbiamo intrapreso un percorso formativo sull’uso della mascherina e dei dispositivi di protezione, grazie anche all’impegno del personale della cooperativa Comars che gestisce la struttura», spiega l’assessore al sociale, scuola e pari opportunità Erica Rampini che ha seguito il progetto costruito sull’esperienza estiva di un luogo di incontro con i familiari, molto apprezzato dagli anziani della casa di riposo.

«Abbiamo individuato la stanza separata dal resto della struttura, eseguito lavori per gli ingressi separati, impegnandoci al massimo affinchè tutto sia pronto in vista del Natale», aggiunge l’assessore. Nei mesi della pandemia, le case di riposo sono come strutture «sottovuoto», come «bolle» anti-Covid dove gli anziani si muovono quasi sospesi, cercando di riagguantare la normalità che non c’è più.

Sono loro i più fragili, le persone da proteggere dalla violenza del virus, non solo con misure di sicurezza ma anche restituendo quel calore che è venuto a mancare. La stanza degli abbracci vuole colmare questo vuoto e riempirlo di affetto. Il sindaco Margherita Scarpellini sottolinea il valore «dell’incontro tra anziani e familiari dopo la lontananza, in un luogo protetto e con modalità sicure.

È un modo per salutarsi durante le festività, parlarsi e scambiare emozioni. È stato encomiabile l’impegno di tutte le aziende che hanno collaborato, anche in maniera gratuita, alla realizzazione della nostra iniziativa». Ultimi ritocchi, poi la stanza degli abbracci aprirà le sue ’braccia’.