
Il green pass: ecco come sarà sui nostri smartphone
Arezzo, 18 giugno 2021 - Si scrive Green Card ed è davvero la carta verde (traduzione lertterale dall’inglese) che ci consentirà di recuperare buona parte della libertà perduta sotto la sferza del Covid. Basterà essere vaccinato, avere l’esito negativo di un tampone recente oppure un certificato di guarigione dal virus.
Il decreto della versione italiana della carta di libera circolazione lo ha firmato ieri il premier Draghi, ma la presentazione ufficiale avverrà martedì nel corso dell’edizione di giugno del Forum Risk Management di Vasco Giannotti, un anticipo del format completo, e anche quest’anno ricco di grandi nomi, in programma per novembre. Per la prima uscità pubblica della Green Card arriverà al Palaffari una direttrice generale del ministero della salute, Serena Battilomo, cui spetterà di svelare tutti gli aspetti di questo strumento fondamentale della ripartenza, soprattutto di quella estiva.
A dire il vero, comunque, il sito dal quale si può scaricare la Green Card è attivo fin da ieri, anche se fonti del ministero spiegano che sarà a regime nel giro di una settimana, forse dieci giorni. L’indirizzo on line è www.dgc.gov.it, dove dgc sta per digital green certificate, all’inglese perchè il documento nasce da una normativa omogena su tutto il territorio dell’Unione Europea e destinata ad allargarsi, nelle intenzioni, anche alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti. In pratica un certificato di libera circolazione in gran parte dell’Occidente.
Chi digita l’indirizzo elettronico si trova dinanzi a un formulario da riempire, in cui si può utilizzare sia l’identità digitale pubblica (Spid/Cie, la carta d’identità elettronica) sia la tessera sanitaria, di cui vanno digitati gli ultimi otto numeri e la data di scadenza. Va poi selezionato il modo in cui il singolo richiedente si è messo in sicurezza, ovvero con il vaccino, con un tampone molecolare o antigenico (quelli rapidi) o ancora, per quelli ahiloro che positivi al Covid lo sono stati, con il certificato che attesti la guarigione.
Fondamentale un altro dato, ossia il numero identificativo, che chiunque può ricavare, ad esempio, nel caso del vaccino, dal certificato che conferma l’avvenuta somministrazione di uno qualsiasi degli antidoti ammessi.
E’ successo, però, nella corsa della campagna di massa, ormai attestata su numeri che portano all’immunità di gregge entro l’estate, che molti, a vaccinazione avvenuta non abbiano ricevuto alcun certificato, solo il via libera a lasciare l’hub o l’ambulatorio del medico di famiglia dopo i quindici minuti canonici per evitare reazioni avverse. In quel caso, spiegano fonti ufficiose della Usl sud-est, basterà rivolgersi al medico di famiglia (che è in grado di fornire anche la Green card completa) oppure agli uffici dell’azienda sanitaria.
A cosa serve la carta verde? Bè, intanto garantisce di poter entrare anche in territori che dovessero tornare arancioni o gialli per colpi di coda della pandemia. E poi consente di partecipare alle cerimonie, di entrare negli stadi, di assistere a un concerto.Tutto quello che abbiamo perduto, insomma, nei mesi del Grande Assedio