Salvatore Mannino
Cronaca

Il giorno delle tasse: oggi scade la Tari, pagano in 42 mila, 9 milioni in cassa

La prima rata dell'imposta sui rifiuti tiene banco: ma a ruota a giugno arriverà anche l'Imu che di milionio ne porterà al Comune tredici. Così i versamenti

Pagamento Tari

Arezzo, 30 aprile 2019 - Paga quasi un aretino su due. Quarantaduemila su un po’ meno di centomila residenti, tutti con il F24 della Tari, la tassa sui rifiuti, che scade stasera a mezzanotte. Non vi preoccupate: da domani non cambia niente. Chi si dimenticasse avrà poi ancora qualche giorno per mettersi in regola. Gli interessi di mora scattano più in là, quando Palazzo Cavallo avrà inviato anche gli avvisi bonari a versare il dovuto e passerà alle cartelle esattoriali vere e proprie. Non è pura teoria, perchè, come fanno sapere dal Comune, i «furbetti», più o meno volontari, sono in media fra il 15 e il 17% degli interessati, anche se poi la percentuale degli evasori veri e propri sarà assai più bassa.

E’ un vero e proprio Tax Day questo 30 aprile, perchè segna l’avvio della stagione tributaria, locale e nazionale. Il 16 giugno seguirà un’altra scadenza temuta, quella del pagamento dell’Imu, che rappresenta di gran lunga la prima voce di entrata per tutti i Comuni, in coda il 23 luglio, ultima data utile per la presentazione del 730 e il 30 settembre per quella dell’ex 740.

Due date che servono a ricordarci come sia ancora lontano il giorno (più o meno alla metà di luglio) in cui cominceremo a guadagnare per noi dopo aver lavorato per lo stato e gli enti locali. Tanto per dire, solo la Tari porterà nelle casse dei Comuni qualcosa come 54 milioni in tutta la provincia, suddivise in almeno un acconto (adesso) e un saldo (il 30 novembre). Ma ci sono enti pubblici, che hanno ripartito il totale anche in tre rate, qualcuno (Cortona ad esempio) addirittura in quattro.

Comunque sia, qualunque sia la rateazione, la cifra finale resta sempre quella. Niente altro che una partita di giro, perchè i Comuni girano poi il complessivo a Sei Toscana, la discussa società cui è affidata in concreto gran parte della gestione del ciclo dei rifiuti.

Ad Arezzo, per fare un caso, il contratto con Sei prevede che Palazzo Cavallo versi un totale di 16 milioni e 441 mila euro annui. Quelli sono sicuri come il peccato, sta poi al Comune recuperarli per tramite appunto della Tari. Che solo in città vedrà con questa prima rata 9 milioni e 178 mila euro transitare dalle tasche dei contribuenti alle casse pubbliche. Attenzione, però, perchè solo 8 milioni e 831 mila andranno effettivamente a Palazzo Cavallo.

Il residuo, circa 350 mila euro, è invece l’addizionale provinciale del 4,7% che finisce appunto alla Provincia. Anch’essa destinata a finalità di pulizia ambientale. Le utenze domestiche, che sono parametrate sia sulla superficie dell’abitazione che sul numero dei residenti, pagheranno 6 milioni e 212 mila euro. Due milioni e 966 mila vengono invece da negozi, capannoni e quant’altro. In questo caso conta solo la superficie.

E’ vero poi che a pagare e a morire c’è sempre tempo, ma siccome prima o poi pagare bisogna, sarà utile sapere che si può farlo, ovviamente col modulo F24 in mano, alle poste, in banca, nelle tabaccherie convenzionate o tramite home banking per i più tecnologici.

Quando avrete regolato le vostre pendenze, tirate sì un sospiro di sollievo ma non troppo. Perchè dietro l’angolo per tutti i possessori di seconda casa o immobili vari (40 mila contribuenti solo nel capoluogo) c’è la scadenza dell’Imu. Solo in città vale 13 milioni a giugno e 26 in totale, che nel complesso della provincia diventano rispettivamente 39 e 78. Auguri.