
di Claudio Santori
“Polifonico”, la parola che a Lorenzo Donati, Direttore Artistico della Fondazione, rimane strozzata in gola: “Ecco la parola che non abbiamo potuta scrivere -ci dice- , la parola chiave che ha reso Arezzo la capitale della musica corale mondiale. Quest’anno ci manca ed è stato un disastro, ma non solo per il mondo corale: il Covid ci lascia questo anno di pausa come cicatrice. Ma ho fortemente voluto che Arezzo lanciasse un messaggio: si può e si deve ripartire anche con l’arte e la musica. Ripartire perché è indispensabile e la musica è sinonimo di Arezzo”.
E il messaggio non poteva essere più forte e chiaro, dal momento che la chiesa di San Michele ospiterà oggi pomeriggio alle 18,30 il concerto finale del corso per direzione di coro) e alle 21,15 un’intrigante rassegna di “Perle del Rinascimento”: prime esecuzioni storiche di madrigali cinquecenteschi. Si chiude così alla grande un tour de force all’insegna di un vero e proprio “allegro con fuoco”, con la musica corale sviscerata a 180 gradi: sul piano musicologico, esecutivo e didattico. Un impegno senza precedenti che dimostra come la competenza e la passione possono pilotare la volontà di riscatto: una sorta di “vendetta, tremenda vendetta” contro la mannaia brandita dal Covid! È stata una maratona di ben dieci giorni intensi di studio, concerti, seminari, masterclasses con Arezzo pur sempre al centro del mondo corale.
Si sono alternati ad Arezzo ben 12 docenti di granvalore. Grande attenzione ha avuto la musica antica con master e concerti dedicati alla musica del Trecento. Iil sigillo finale sarà impresso dal gran convegno di due giorni (oggi e domani ) su “Lo strumento coro: dirigere e cantare”, con ben 20 relatori da tutta Italia. Con questo convegno la Fondazione “Guido d’Arezzo” si conferma al timone della coralità nazionale. Insomma, Arezzo “Casa della Musica” oggi più che mai, in barba al Covid (e forse, paradossalmente, perfino un poco grazie al Covid!).