REDAZIONE AREZZO

Il cantante e il parroco: un palcoscenico per due, don Gigi Verdi da Romena a Cristicchi

Il sacerdote apriràò a fianco dell'artista il festival di Arcidosso. "Le cose che contano nella vita" e le canzoni a ricucire le riflessioni

Simone Cristicchi e don Gigi Verdi

Arezzo, 22 agosto 2017 - Un parroco in «tournèe» da un cantante: l’uomo che morde il cane? No, semplicemente una grande amicizia che sfocia in un festival. Il cantante è Simone Cristicchi, un cantastorie che apre stasera il suo festival ad Arcidosso non a caso chiamandolo «Narrastorie». Il parroco è don Luigi Verdi, il motore e l’anima della Comunità di Romena, una fraternuità apppoggiata ad una Pieve straordijaria del casentino.

Don Luigi, anzi Gigi, ricambia la visita di Cristicchi: è stato da lui a lanciare ben due dei suoi album, l’ultimo a luglio, «Ti regalerò una rosa», il titolo tratto dal suo grande successo e insieme un collage di pezzi famosi di tanti cantautori. Tutti sull’amore. E don Gigi? S incrocierà con l’amico stasera alle 21 per raccontare quali siano le «Poche cose che contano».

Una lezione di vita stile Romena, un angolo di mondo aperto alle storie più fragili, a chi è alla deriva, alle famiglie che hanno perso un figlio. Don Gigi a raccontare quello che conta e Cristicchi ad alternare le parole con la musuica, in un un tandem che ormai è soprattutto di spirito.

«Ogni uomo ha bisogno di tre cose. un pezzo di pane, un po’ di affetto e sentirsi a casa». C’è scitto sul muro mdi Romena, accanto alla Pieve antica. «Per me – ripete vsempre Cristicchi – di Romena ricordo gli abbracci che ho ricevuto e l’umanità molto forte». Sintonia perfetta, con il prete a predicare semplicità. umiltà, lentezza di vita.

La sua ricetta? Ogni giorno mezz’ora di lettura, mezz’ora di passegiata e mezz’ora di silenzio. Come i monaci, dice, o come gli innamorati. Un bagaglio che di sicuro non è nato per un palcoscenico ma che non ha paura di esportare. In fondo è proprio lui a punteggiare le sue Messe anche di canzoni firmate da Baglioni, da Battiato, da Renato Zero. O da Cristicchi, nell’incrocio tra la tourneè e una croce.

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