
Sangue freddo e spirito di servizio. Anche il capo della squadra mobile Sergio Leo era tra coloro che hanno fatto irruzione nell’appartamento di via Benvenuti dove Francesco Colonna aveva appena sparato al cognato. Partito dalla questura con i suoi uomini Leo ha dovuto anche bloccare per qualche istante i soccorsi che erano arrivati nello stesso momento. Con una persona ancora armata in casa la precedenza andava data ai poliziotti che sono entrati in casa, trovandosi di fronte la tremenda scena nella camera da letto. "Ho fatto semplicemente il mio dovere, per disarmare Colonna sono bastate poche parole, è stato collaborativo" si schermisce il giovane dirigente della Mobile aretina.
Dopo che Colonna si è arreso (non ha tentato la fuga come emerso in un primo momento), il capo della Mobile ha dato il via libera ai soccorritori perché portassero via il ferito a sirene spiegate. Le operazioni per stabilizzarlo sono durate diversi minuti, segno della gravità della ferita che ancora ieri non faceva sciogliere la prognosi, nonostante un’operazione d’urgenza. Bisognerà vedere adesso se ripeterà tutto davanti al gip Giulia Soldini o se sceglierà di avvalersi della facoltà di non rispondere.