I cinghiali sono un’emergenza "Danni da un milione all’anno"

La stima di Coldiretti: le colture più colpite nell’Aretino sono vigne, cereali, mais e frutteti. Un incidente stradale ogni tre giorni è provocato dagli ungulati. Le soluzioni al problema

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di Angela Baldi

Un milione di euro di danni l’anno nella nostra provincia. È la stima di Coldiretti riguardo alle incursioni da ungulati a spese dei coltivatori.

"I cinghiali sono un flagello per i campi – dice il direttore di Coldiretti Arezzo Raffaello Betti – ogni anno nella nostra provincia causano danni ingentissimi e difficilmente quantificabili. I dati ufficiali desunti delle richieste di risarcimento da parte degli agricoltori sono di circa 500 mila euro annui per la Provincia. Considerando, però, che molti danneggiati non fanno richiesta di risarcimento a causa dei tempi lunghi con i quali si ottengono rimborsi solo parziali del danno stesso, non sbagliamo se quantifichiamo i danni reali all’agricoltura in almeno il doppio dell’importo richiesto".

Un milione di euro di danni a suon di invasioni di branchi di cinghiali, a spese delle principali colture del territorio.

Quali sono quelle più colpite? "Le colture più colpite nella nostra provincia sono soprattutto uva, cereali, mais, prati a pascolo permanenti, orticole a pieno campo - spiega il direttore di Coldiretti Arezzo – ma anche molti altri tipi di coltivazioni". Un fenomeno quello dell’assalto a frutteti e campi coltivati da parte degli ungulati in generale, che aumenta a causa della siccità diffusa di questa estate tra le più torride di sempre. La mancanza di acqua infatti spinge gli animali a valle.

"La siccità aggrava ulteriormente il problema, perché anche i cinghiali che solitamente potrebbero rimanere nelle aree boscate a monte delle zone coltivate e quindi non vocate – continua Raffaello Betti – non trovando come alimentarsi scendono più in basso in cerca di cibo". Un problema che non colpisce solo gli agricoltori, ma che diventa pericoloso anche per i cittadini con molti incidenti causati proprio dall’attraversamento degli animali. Secondo i dati diffusi dalla Regione Toscana infatti, gli incidenti in provincia di Arezzo provocati da cinghiali sono circa 120 l’anno. Gli ungulati infatti si avvicinano sempre più spesso a strade e case abitate, a bidoni della spazzatura e giardini privati.

Cosa servirebbe per arginare il problema? "Occorre un decreto legge urgentissimo per modificare l’articolo 19 della Legge 157 del 1992 per ampliare il periodo di caccia al cinghiale e dare la possibilità alle Regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette – dice il direttore di Coldiretti Arezzo Raffaello Betti – non c’è più tempo per le promesse, servono i fatti e bisogna dare risposte alle decine di migliaia di aziende che vedono ogni giorno il proprio lavoro cancellato da 2,3 milioni di cinghiali presenti sul territorio nazionale e proliferati senza alcun controllo che mettono a rischio anche la sicurezza dei cittadini".