Gruppi Fratres, pellegrinaggio a Camaldoli. Momento di preghiera e celebrazioni

Il direttivo regionale dei Gruppi Donatori di Sangue "Fratres" della Toscana si riunisce annualmente in luoghi diversi. Quest'anno l'abbazia di Camaldoli ospita l'evento, con premiazioni per i donatori più generosi.

Gruppi Fratres, pellegrinaggio a Camaldoli. Momento di preghiera e celebrazioni

Il direttivo regionale dei Gruppi Donatori di Sangue "Fratres" della Toscana si riunisce annualmente in luoghi diversi. Quest'anno l'abbazia di Camaldoli ospita l'evento, con premiazioni per i donatori più generosi.

AREZZO

Un appuntamento ormai consolidato nel tempo che annualmente viene proposto dal direttivo regionale dei Gruppi Donatori di Sangue "Fratres" della Toscana, in località ogni volta diverse, al quale sono invitati i rappresentanti delle quasi 300 associazioni rappresentate. Dopo il santuario di San Lucchese a Poggibonsi dello scorso anno, domani sarà l’abbazia di Camaldoli ad accogliere i "pellegrini". Questo il programma: dopo l’arrivo alle 10, ritiro spirituale e di formazione seguito, alle 11.30, dalla solenne celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Migliavacca e concelebrata con gli assistenti spirituali Fratres regionale e provinciale don Luca Bolognesi e don Salvatore Scardicchio. Subito dopo, e prima del momento conviviale, l’attesissima cerimonia di premiazione da parte del presidente del Consiglio Regionale Fratres e delle autorità civili e militari presenti, dei donatori di sangue e plasma che hanno raggiunto le 150 donazioni tra gli uomini, e 120 tra le donne. Nella lista dei premiati, anche due volontari aretini: Roberto Salvini del Gruppo di Montecivi e Giancarlo Vecchi di quello di Castelfranco di Sopra. Ad ognuno di loro verrà consegnata una preziosa targa appositamente realizzata in bronzo dorato, secondo la tradizione orafa fiorentina, con al centro il logo Fratres, quale giusto riconoscimento per i tanti gesti di solidarietà compiuti. "Tanta la soddisfazione di tutta la Fratres aretina di poter accogliere, ancora una volta, i numerosi fratelli provenienti da ogni angolo della Toscana, in una delle realtà più importanti della nostra diocesi, ricca di storia, arte e cultura e sorgente inesauribile di spiritualità" spiega il presidente provinciale, Pietro Ganganelli.

Ga.P.